Gli Otto Immortali del Taoismo


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Leggende e Favole del Taoismo Popolare

Se i buddhisti hanno come lettura ricreativa (ma al contempo didattica) Viaggio in Occidente / Lo Scimmiotto, i taoisti hanno Gli Otto Immortali del Taoismo. Si tratta di racconti brevi di origine orale, solitamente con morale, narrativa estremamente popolare che guardava e raccontava storie di classi povere, di contadini vessati, di barboni e mendicanti. “Queste storie, queste leggende sono preziose per scoprire come vivevano le masse cinesi oppresse, perché la letteratura ufficiale era scritta da letterati e per letterati, e non si occupava di loro” ci viene rivelato nella lunga ed esaustiva postfazione di Martin Palmer.

Brevi storie in cui mediamente un povero subisce un ennesimo sopruso dovuto ad invidia di un potente o un appartenente ad una classe sociale superiore. Solitamente l'intervento di uno o più Immortali porterà redenzione e punizione divina verso i vessatori. Talvolta narrata anche la genesi di ogni singolo Immortale (comunque contestualizzato e descritto in coda al testo).

I racconti scorrono bene con un adattamento che fortunatamente non sempre tradisce quella origine orale che spesso emana un senso di leggerezza e superficialità di spessore dell'opera. Testo di importanza più che altro culturale e antropologica è un ottimo tassello appunto per penetrare culture, storie, folklore, religioni sia attraverso i racconti in sé che lungo le pagine della già citata ottima postfazione, che presenta molti temi seppur con una esagerata capacità di sunto. Solo questa avrebbe meritato un tomo a sé.