Black Magic

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BlackMagicIl codice deontologico imporrebbe di non azzardare conclusioni in assenza di prove certe o dichiarazioni dirette del soggetto indagato. Ma dopo tanti horror del periodo di Hong Kong come giapponesi (i film di Nakagawa e di Obayashi ad esempio) diviene sempre più lapalissiano come Sam Raimi (La Casa, Spiderman) conoscesse a menadito il cinema horror asiatico degli anni ’60 e ’70. D’altronde le teste dei cadaveri di questo film che si sciolgono animate a passo uno in maniera tanto grossolana quanto efficace, fino a produrre sciami di vermi molto si avvicinano al tellurico finale del primo Evil Dead.  Tornando al film, Hong Kong si avvicinava alla sua leggendaria new wave e il cinema locale si faceva sempre più “sporco”. Non fosse per i rudimentali effetti ottici del finale, inoltre, l’opera si rivelerebbe ancora oggi di un’attualità ed efficacia esemplare. C’è chi ci vede dell’ingenuità o del pressappochismo ma per chi scrive questo film, come altri del periodo (uno su tutti, The Boxer’s Omen) sono ormai dei classici del genere, inventivi, vivaci, vitali. L’”effetto paura” è pressoché assente, ma non manca un forte contributo del perturbante, del morboso e del disturbante. Funzionavano bene all’epoca i film di magia nera, e dei poteri funesti dei vari negromanti locali, tant’è che i recenti successi di film thailandesi come Art of the Devil non si possono vedere che come un coerente e diretto proseguo di questo filone.
L’apparato più divertente è dato dal contrasto tra potenza mortale della magia in questione e dei vezzi e pretesti infantili per i quali viene evocata, solitamente ripicche sentimentali e passioni amorevoli volatili. E se dalla parte del male si sono utilizzati i volti di due grandi attori a proprio agio nel luogo filmico come Lo Lieh (The Magic Blade) e Ku Feng (The Flying Guillotine) dall’altra parte troviamo un giovane e intenso Ti Lung (The New One-Armed Swordsman, A Better Tomorrow), che dai panni eroici di tanti guerrieri di Chang Cheh, si trova ad essere burattino privo di volontà alla mercé di donne passionali e di stregoni malvagi.

Una donna visita un negromante maligno (Ku Feng) desiderando una magia di morte per il suo marito e la donna con cui la tradisce. Lo stregone pretende una lauta paga, dopodiché passa a mescolare latte munto in diretta dalla donna, capelli, decapita un cadavere, lo eviscera e mette su una graticola le due parti anatomiche a bruciare. Prende due feticci, li pone in posizione coitale e li perfora con degli spilloni. Altrove, in una camera la coppia è prima presa da una attrazione sessuale irresistibile e poi muore tra flussi di sangue che esce copioso dai loro corpi. L’intervento di un mago bianco blocca l’attività del negromante che, sfigurato dalla potenza del rivale fugge. Titoli di testa.
Luo Yin (Tanny Tien Ni), bella donna ricca e viziata ambisce l’”amore” di Xu Nuo (Ti Lung) uomo che la rifiuta perché in procinto di sposarsi con un’altra donna che ama. Al contempo un uomo arrivista Liang Chia Chieh (Lo Lieh) vorrebbe conquistare Luo Yin, ma lei lo ha già lasciato in passato. Liang Chia Chieh, su consiglio di un amico va a visitare un negromante, ovvero Shan Chien Mi (Ku Feng) e gli fa produrre un incantesimo d’amore per la donna. L’incantesimo funziona ma solo per una notte. Liang Chia Chieh viene ucciso da un incantesimo di Shan Chien Mi per il fatto di non avere pagato la prestazione ma ormai Luo Yin è venuta a conoscenza dei poteri del mago; decide così di far porre un incantesimo d’amore su Xu Nuo e uno di morte sulla sua attuale moglie (Lily Li Li-Li). Tra vermi che si muovono a livello sottocutaneo, sequenze di sesso soft, sangue, riti mostrati con piglio didattico, ed effetti ottici rudimentali, solo l’intervento del già visto mago bianco (Goo Man Chung) riporterà la quiete nel paese (il film è in realtà girato a Singapore) abbattendo una volta per tutte il maligno Shan Chien Mi.

La Shaw Brothers non ha prodotto –come molti ancora credono- solo wuxiapian e kung fu movie. Questo titolo è un degno esponente dei loro duri e tellurici horror. Esiste anche un sequel e altri film simili di diretta gemmazione.