6 Strong Guys

Voto dell'autore: 3/5

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six strong guysDopo il piccolo e piacevole Truth or Dare: 6th Floor Rear Flat (2003) e una pausa da genere commerciale come la co-regia di Protégé de la Rose Noire, Barbara Wong torna ad un film più introspettivo. Abbatte le quattro pareti della casetta di Truth or Dare e sparpaglia tutti i suoi personaggi in giro per le strade della città, su su fino alla cima dei grattacieli di Hong Kong. Parte del cast arriva direttamente dal film citato (Karena Lam, Candy Lo),  così come lo stile narrativo, con la piccola differenza che nel frattempo i personaggi sono un pò cresciuti. No, non si tratta di un sequel, ma più o meno lo stile è lo stesso; film corale e verbosissimo, indaga, a volte con spietato sguardo nostalgico e melodrammatico a volte con ironia, sui suoi numerosi personaggi, perennemente in bilico nel perdersene alcuni per strada. La Wong si conferma una ottima direttrice di attori (lo dimostra Ekin Cheng, un attore che riesce a funzionare solo se ben diretto), si appiccica ai volti dei suoi attori reiterando i primi piani, riuscendo però, quando decide di allargare il campo, a regalare alcune sequenze di regia suggestive. Ciliegine sulla torta la presenza di due veterani, bravissimi, Kenneth Tsang (Peking Opera Blues, A Better Tomorrow, Remplacement Killers) ma soprattutto un ritrovato George Lam, punta di diamante all’epoca della Cinema City (All the Wrong Clues).

La trama? C’è? Poco importa ed è ardua da raccontare. Dopo un tentato suicidio a inizio film Six Strong Guys segue le vicende individuali di tutti i personaggi; un film umano, perennemente attaccato agli attori. Se lo spettatore ha gradito Truth or Dare, apprezzerà anche questo.