Conspirators

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The Detective aveva come titolo originale C+偵探. The Detective 2, invece, B+偵探. Questo Conspirators ha due anime; doveva essere il The Detective 3 ufficiale ma si è deciso però di reintitolarlo per scelta della produzione. Così quel logico A+偵探 diventa titolo alternativo anche ad Hong Kong e acquista come quello anglofono un Conspirators. In effetti resta il contesto e il protagonista, ma muta tutto il resto.

Ambientato tra Malesia, Thailandia e Cina vede il detective protagonista dei tre capitoli, Chan Tam (Aaron Kwok Fu-Sing) confrontarsi dopo decenni col proprio passato. Orfano, da un giorno all'altro, dopo la scoperta degli scheletri dei suoi genitori, uccisi dai cartelli della droga locali, vuole scoprire la verità sul suo passato e sulla sua famiglia. Si reca così in Malesia e cerca un supporto logistico in un altro improbabile detective locale, interpretato da Nick Cheung Ka-Fai.

L'alchimia tra i due è il pregio maggiore del film. Ma questa svolta che dalla cupezza metafisica dei primi due capitoli vira verso il thriller ad alta tensione e azione non convince, colpa come al solito di una sceneggiatura sulla carta interessante ma mal sviluppata. Sembra un film frettoloso, con poca epica e un budget alto ma a cui tirano il freno dimostrando un'apparente poca fiducia verso il progetto.
Per il resto si possono riportare le solite osservazioni che si fanno solitamente per i film dei Pang Bros; una buona regia molto “fotografica”, riflessioni continue sull'immagine, l'occhio e i “poteri” dello sguardo e almeno un paio di ottime sequenze improvvise. Certo, tali sequenze in passato erano numericamente più abbondanti e adagiate su sceneggiature magari mai perfette ma tutto sommato più interessanti. Resta così il più debole dei tre capitoli e si affianca al Drug War di Johnnie To per il tema trattato rivendicando il 2013 come l'anno del cinema sui traffici e sulla produzione di droga.

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