Cyclops

Voto dell'autore: 3/5

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C'è capitato più volte di parlare di quel grosso buco nero che è il fantastico giapponese pre J-horror (v. Guzoo o Conton), che in senso stretto significa tutto quel cinema in video uscito solo in VHS prima di Ring e la cui reperibilità e visibilità è pari allo zero. Spesso oggetti discutibili, a volte pessimi, a volte iper gore, a volte pachidermici nel ritmo, a volte -come in questo caso- sorta di trampolino di lancio per registi talentuosi. Questo Cyclops infatti è il primo straight-to-video prodotto al regista dei futuri Rasen, dell'ottimo Another Heaven e del più ricco Dragon Head. Si distacca da tanti progetti simili del periodo soprattutto per l'impronta autoriale nella messa in scena; il video infatti sembra diretto in maniera epilettica con continue scelte paranoiche e impopolari, punti macchina arditissimi, un montaggio folle. Ed è un degno rappresentate della scuola di effetti tipica del Giappone di quegli anni che seguiva un po' la scia americana di titoli come From Beyond (dell'anno precedente) et similia.

Una gang di strane creature dall'aspetto umano cerca di ingravidare delle civili per far partorire loro delle altre forme mutanti; ma la loro ultima vittima si suicida prematuramente. Al secondo tentativo andrà parzialmente meglio.

Grandi effetti gelatinosi sullo stile di quelli di Screaming Mad George e  John Carl Buechler in un film che avanza abbastanza per inerzia ma con una regia azzardata fino al gran finale annegato in liquidi, sangue, gelatina e mutanti sciolti. Prima o poi andrà scritto un saggio sensato su questo periodo mitologico del cinema giapponese. Ci sono tanti gioiellini nascosti reperibili quasi sempre senza sottotitoli e in orribili VHS quando va bene, rip multipli da VHS quando va male.