Go! Go! Kamen Rider

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Go! Go! Kamen Rider è ufficialmente il primo film legato alla saga televisiva di Kamen Rider. Prodotto nel 1971 e parallelo alla prima serie del più prolifico e vitale "henshin hero" della storia, si rivela essere una versione estesa dell’episodio 13. Primo di tre film relativi alla slot originaria di 98 episodi trasmessi tra il ’71 e il ’73 mostra l’ennesimo drammatico esperimento della classica associazione terrorista Shocker;

rapito un campione di calcio, lo modellano sull’aspetto di una lucertola abnorme per fargli lanciare un ordigno sferico esplosivo contro una barriera invisibile a protezione di un impianto atomico. L’obiettivo è ovviamente quello funesto di procurare una strage e una catastrofe (in)naturale. Kamen Rider prima dovrà sconfiggere tutta una progenie di creature pittoresche già intraviste lungo la serie e solo alla fine, dopo un allenamento a colpi di macigni, aiutato dal suo tutore Tachibana Tōbei (l’anziano del manga, qui invece interpretato da Kobayashi Akiji, ovvero Muramatsu, il boss della Science Patrol della prima serie di Ultraman del 1966) riuscirà ad avere la meglio sulla creatura.

Nulla di eccessivamente esaltante, il film non raggiunge mai la classe dell’”ultra uomo” (ma d'altronde là c'era il genio di Tsuburaya), i costumi delle creature sono vivacemente arcobalenici ma annegati nella gommapiuma come nello stile del più o meno coetaneo Iron King. Gli elementi più interessanti sono quelli di diretta derivazione dal manga, i dettagli sulla stilosissima moto, gli inseguimenti e la cura di tutto il character design relativo al “centauro mascherato”. Come al solito per chi non conosce bene il contesto il tutto si rivela automaticamente come l’essenza di una dicotomia esperienza lisergica/confusione e incomprensione. E magari rigetto. Tutto sommato un pezzo di storia.