Kidnap

Voto dell'autore: 3/5

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Law Chi-Leung è un regista anomalo e libero dai generi, un onesto mestierante dall’indubbio talento.

L’unico suo limite è stato quello di essersi messo praticamente sempre al servizio di sceneggiature lacunose quando non pessime e del tutto incapaci di valorizzare il suo estro creativo (e dire che le sue sceneggiature scritte per terzi non erano nemmeno male).

Sconosciuto ai più ha invece visto distribuiti alcuni suoi film anche in Italia (Koma, Doppio Tiro...). Dopo il folgorante esordio di Viva Erotica in co-regia con Derek Yee, ha alternato un ottimo noir (Doppio Tiro), due horror barcollanti (Inner Senses e Koma), un film per ragazzi, Bug Me Not!, e infine questo Kidnap.

Sullo schermo viene mostrata una interessante variazione del ribaltamento vittima/carnefice virato dall’elemento rapimento. Una ragazza (Karena Lam) è vittima di un rapimento e la polizia (incarnata dall’ispettore interpretato da Rene Liu) non riesce a scongiurare una risoluzione luttuosa. Tre anni dopo il marito della ragazza gravato da un male difficile da curare ha bisogno di denaro per un’operazione e così la donna decide di rapire il figlio di un magnate per chiedere un riscatto. Per uno scherzo del destino finisce però per prendere in ostaggio il figlio dell’ispettore, donna attualmente in periodo di divorzio. Su un tessuto narrativo composto di caccia al rapitore, tortuose consegne di riscatto, si assiste ad un continuo ribaltamento cinico di rapitori e rapiti, ostaggi e vittime di ricatti.

La regia di Law Chi Leung è maestosa e inventiva, un’ottima prova. Quello che purtroppo penalizza un film altrimenti riuscito è una sceneggiatura troppo venata di svolte ingenue, fastidiosamente casuali e un lieto fine forzato che mai sarebbe stato possibile nel cinema di Hong Kong di appena dieci anni prima.

A pregiare il film sono le memorabili prove di attore; l’ennesima conferma per il bravo Eddie Cheung Siu Fai (Exiled), una convincente ma monoespressiva Karena Lam (Koma) e una strabiliante Rene Liu (A World without Thieves) in una performance straordinaria che le ha fatto guadagnare -tra gli altri- una nomination ai 12th Golden Bauhinia Awards.

La conferma del talento del regista viene così puntualmente mantenuta così come il suo affidarsi a script sempre lacunosi e poco rigorosi. Negli anni successivi avrebbe poi diretto gli interessanti The Bullet Vanishes (2012) e The Vanished Murderer (2015).