Mr. Go

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Il regista Kim Yong-hwa sa fare il suo lavoro. Creatore di blockbuster retorici e per un pubblico privo di limiti (di target, età, gusti, estrazione sociale e culturale), arriva spesso ad ammiccare anche a quello occidentale inserendo elementi facilmente riconoscibili e identificanti; così era per il venefico successo di 200 Pounds Beauty, con la sua cover di Maria di Blondie che continuava a ripetersi estenuante con fare epico e emotivo. E' quanto di più vicino probabilmente al cinema hollywoodiano del passato quello che produceva ineccepibili film per tutti ma almeno poggiati su un briciolo di tessuto narrativo articolato, cosa che ormai non fa più.
Con questo attesissimo Mr. Go il regista va ben oltre, pur continuando ad utilizzare le sue furbissime doti. Si pregia così di una inedita co-produzione tra Cina e Corea del Sud, non dimenticandosi però del pubblico giapponese e inserendo quindi la star locale Joe Odagiri che dopo aver lavorato con Miki Satoshi ha capito che la dimensione comica gli è decisamente più affine rispetto a quella del tombeur de femmes maledetto.
E anche stavolta si lascia andare a musiche di diversa estrazione, dalla improbabile ma mimetica  Walk of Life dei Dire Straits, a un pezzo, Bye, di una delle coreane Girls' Generazion fino ad una struggente The Moon Represents My Heart della cinese Teresa Teng, protagonista di una delle sequenze più gradevoli del film.

Il film esordisce in un circo cinese, dove una ragazzina (Xu Jiao, la protagonista di CJ7) ha instaurato un rapporto di forte amicizia con un enorme gorilla. L'animale finirà nelle mire di spietati agenti coreani che hanno come obiettivo di farlo giocare a baseball e renderlo un icona pop locale. Difatti Mr. Go possiede un'abilità inusitata e potentissima di utilizzo della mazza. Andrà tutto mediamente bene finché non arriverà in campo un secondo violento gorilla abile nel lancio.

Funziona tutto bene per un prodotto del genere, esile ma popolarissimo, con la protagonista ormai vicina ad alti livelli di talento. Il budget è stellare e regala un prodotto visivamente competitivo con il cinema di qualsiasi colosso mondiale, garantendosi il primato di primo film coreano interamente girato in 3D. Ottima anche la resa digitale degli animali costruiti al computer.
Purtroppo una volta uscito in sala il film si è dovuto scontrare con una durissima concorrenza rappresentata da titoli come The Wolverine e Snowpiercer e gli incassi sono stati apertamente inferiori alle aspettative. Meglio è andata in Cina dove il film si è guadagnato il primato di maggiore incasso nel singolo giorno per un film coreano. Mr. Go è di spessore esilissimo, ma popolare e tanto ruffiano quanto onesto.