Mr. Possessed

Voto dell'autore: 4/5

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Mr. Possessed è uno dei film tra i più divertenti della prima parte della carriera di Wong Jing. Certo, è onnipresente l’ironia greve tipica del regista (finanche idiota, come nella sequenza iniziale del corso di ballo) ma una volta tanto la sceneggiatura (dello stesso Wong) regala un livello di comicità più sofisticata e fisica, sposata con partecipazione da un’ottima troupe di attori. E' comunque un film di Wong Jing e quindi non possono mancare le classiche battute sulle malattie letali, partite di mahjong (stavolta con un fantasma) e gare di abbordaggio tra playboy (sorta di tematica di routine di inizio carriera). In questo film infatti il regista prende gli argomenti che aveva sposato fino a quel momento (ovvero la commedia, i playboy, il gioco d’azzardo) e le ibrida con una componente fantasy/esoterica (Mr. Vampire e Nightmare Dal Profondo della Notte da cui sembrano arrivare alcuni brevi cenni sono degli anni immediatamente precedenti). Il tutto prodotto dalla Cosmopolitan Film Production, realtà costruita da Sir Run Run Shaw e Mona Fong dopo lo smantellamento degli studios della Shaw Brothers e la remunerativa esperienza imprenditoriale televisiva del duo.

Tseng Hsiao-Yu (Carol Do Do Cheng) è una ragazza disperata e umiliata dal suo partner traditore (Francis Ng). Durante una festa con le sue amiche (tra cui Chingmy –Naked Killer-Yau nell'anno del suo esordio) incontra Riley (Kenny Bee). Sembrerebbe amore a prima vista se l’uomo non avesse uno spirito malvagio pronto a possederlo ogni volta che entra in contatto con una donna con tutti i problemi e gli equivoci del caso. Il padre di Riley infatti aveva impedito ad un malvagio stregone di compiere un omicidio e per questo era stato maledetto per generazioni fino a questo tormento attuale. Al contempo, inconsapevolmente, Tseng entra in conflitto con un’antipaticissima nobile (la veterana Tang Pik Wan) che si scopre non essere altro che la madre di Riley e si dimostra anche pronta a scagliare un incantesimo mortale sulla ragazza pur di liberare il figlio dalla maledizione. Su tutti fanno da pacieri due ragazzi (interpretati rispettivamente dallo stesso regista e da Nat Chan, suo attore feticcio e doppio filmico) e Vegetarian Shen Tzu-Han (Alex Man) potentissimo mago, ultima ancora di salvezza per la coppia.

C’è poco da aggiungere se non che il film diverte, sia per la sceneggiatura briosa e al contempo demente, sia per una regia al servizio della storia e una fotografia al neon, che per alcuni effetti ingegnosi. Ma quello che probabilmente funziona meglio e promuove in toto il film è l’incredibile alchimia tra gli attori, e l’ottima (e gli va riconosciuto) direzione di questi. Kenny Bee si conferma come mattatore assoluto mentre Carol Cheng regala l’ennesimo ruolo epilettico e sfrontato, semplicemente deliziosa. Tutti gli altri si prestano al servizio senza strafare costruendo davvero un crogiolo perfetto di sensazioni comiche di alto livello. Tra i film delle origini del regista, questo è uno di quelli da recuperare.