On the Edge

Voto dell'autore: 3/5

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On The EdgeHarry Sin (Nick Cheung) è un giovane poliziotto che, appena uscito dall’accademia, viene mandato come infiltrato nella banda capeggiata dal boss Dark (Francis Ng). Una volta raggiunto l’obiettivo e catturato Dark, Harry riceve un bonus di neanche 1000 dollari, un appartamento spartano, un attestato per il coraggio dimostrato e può riprendere la vita da poliziotto; ma dopo 4 anni non è facile tornare alla normalità, soprattutto con un partner di lavoro come Lung (Anthony Wong), noto non di certo per le sue maniere dolci. Inoltre Cat (Rain Li), sua compagna da due anni e entraineuse in un night club, scopre la doppia identità di Harry e non sembra ansiosa di mantenere viva la loro relazione.

Il tema dell’infiltrato è già stato ampiamente sfruttato nel cinema di Hong Kong, da City On Fire e Hard Boiled fino all’enorme successo di Infernal Affairs, ma chi si aspetta un film come quest’ultimo rimarrà deluso. Più che un noir tipicamente hongkongese o un crime thriller dalla trama avvincente, ci troviamo di fronte ad un dramma esistenziale. La storia ruota intorno alla difficoltà di Harry nel tornare ad una vita normale e alla crisi di identità derivante dalla doppia vita condotta per così lungo tempo. La vita per Harry non è stata difficile soltanto durante il periodo di copertura, ma lo è soprattutto ora, con i colleghi stessi che lo guardano con sospetto, per il fatto di essere solo e senza un punto di riferimento affettivo.  Tecnicamente il film non offre nulla di innovativo o particolarmente mirabolante e lascia ben poco spazio all’immaginazione e alle sorprese. Il montaggio alternato passa continuamente da una fase all’altra della carriera di Harry e ne sottolinea la confusione e lo spaesamento.
Il punto di forza del film consiste nello studio e nella caratterizzazione dei personaggi: Nick Cheung aggiunge un’altra buona interpretazione drammatica al suo repertorio, Anthony Wong  è perfetto nei panni del poliziotto dai metodi duri ed è l’ennesima conferma della sua versatilità come attore, Francis Ng veste i panni di una simpatica canaglia con il suo consueto ed inconfondibile stile. Tra i comprimari spicca Derek Tsang nei panni di Mini B, l’agitato amico di Harry che ha perso l’uso di un braccio difendendo l’amico dall’attacco di una triade rivale.
Il film funziona principalmente per il buon livello di interpretazione degli attori, che compensa l’aspetto complessivamente deprimente del film, per nulla originale, senza mordente e con un finale in ‘anticlimax’ che lascia una sensazione di vuoto, di qualcosa non portato a compimento. Senza infamia e senza lode.