The Deep Red

Voto dell'autore: 3/5

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ShinkuParticolarissimo film che striscia parallelo, molto lateralmente a dire il vero, al tema della vendetta, sondando al contempo la tematica delle colpe dei padri che cadono –o meglio, vengono ereditate- dai figli.
Una ragazzina in gita scolastica viene fatta ritornare improvvisamente a casa poiché tutta la propria famiglia è stata sterminata da uno squilibrato. Dopo l’esecuzione dell’uomo, la ragazza è ormai ventenne e si mette alla ricerca della figlia dell’assassino, facendo nascere un sottile e sfaccettato rapporto ambiguo tra le due. Il ritmo è estremamente pacato, spesso oltre il lecito, ed è farcito di interminabili dialoghi che fortunatamente il regista dirige con un’estrema sapienza. D’altronde nulla si può recriminare all’ottima regia che ci regala una prima mezz’ora (in cui non accade narrativamente nulla) letteralmente straordinaria, frastornante per i sensi dello spettatore. Il film è basato su un racconto di un noto scrittore, Hisashi Nozawa (sua anche la sceneggiatura del Violent Cop di Kitano), morto suicida nel 2004. Ottima prova di attrici per le bellissime e brave Rina Uchiyama, Asami Mizukawa (la protagonista in versione “adulta” del Dark Water di Hideo Nakata) e la giovanissima Maki Horikita, attrice diciottenne con una straordinaria carriera alle spalle che per questa performance ha vinto anche un premio come attrice emergente allo Yokohama Film Festival. Estremamente piacevoli alcune trovate surreali e divertissement digitali che il regista fa apparire improvvisamente e immotivatamente durante i momenti più placidi del film.