The Four 3

Voto dell'autore: 3/5

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The Four è sicuramente una delle più rilevanti saghe fantasy di questi anni. E il primo capitolo così epico, libero e sontuoso faceva davvero gridare al miracolo. Purtroppo il secondo non manteneva le promesse e appariva come un riempitivo in attesa della parte finale pur possedendo una sezione iniziale particolarmente ispirata tale da evocare il cinema di King Hu. Nome non citato a caso visto che un po' della sua aura si respira anche in questo terzo capitolo che raddrizza il tiro rispetto al secondo senza però raggiungere le vette qualitative del primo. La coralità si riassesta grazie ad una porzione di film macroscopica (un buon 80%) in cui l'azione viene totalmente lasciata in disparte in virtù di lunghe sessioni di dialogo atte a sfaccettare maggiormente i personaggi più che far progredire l'apparato narrativo. Quelle due sequenze d'azione sono però più che buone e se il comparto scenografico è forse leggermente meno convincente, di più lo sono gli effetti digitali e la loro interazione con il resto del contesto visivo.
"I quattro" devono difendere l'imperatore da un tentativo di colpo di stato. Il ragazzo albero già visto nei precedenti capitoli non serve a nulla e il duello finale è contro il potente e anziano padre. Finale catartico e politicamente allineato, regia mimetica alla narrazione ma con un certo tocco intimo verso i personaggi. L'origine letteraria si avverte più volte senza esserne un peso, e la mano del regista riesce a evocare sezioni particolarmente sentite. Un buon finale di saga quindi con un confronto tra combattenti epico e avvincente spazzato da vortici e esalazioni di energia multicolor. Certo, l'inaspettata suggestione dell'esercito dei non morti del primo capitolo non è raggiunta ma soddisfa comunque in potenza evocativa il caleidoscopico finale. Attori tutti in ruolo, e ogni elemento che se ne torna al proprio posto. Una saga onesta, alla fine non troppo inoffensiva (è classificato IIB), un buon blockbuster che ci auguriamo possa portare alla produzione di omologhi meno patinati rispetto ad altri simili di questo periodo e genere.