Ultraman Moebius and Ultraman Brothers

Voto dell'autore: 4/5
InguardabilePassabilePiacevoleConsigliatoImperdibile (3 votes, average: 3,00 out of 5)

Ultraman Moebius and Ultraman BrothersPer festeggiare il quarantesimo anniversario dalla nascita di Ultraman e realizzare il classico film dedicato alla serie attualmente in corso (il decimo), nel 2006 la Tsuburaya Productions mette in produzione questo colossal di fantascienza, epico e celebrativo che si piazza nel week end di uscita al terzo posto della classifica degli incassi nazionali.

L’introduzione inserisce la narrazione nel 1986 quando la serie di Ultraman era in pausa, prima di riprendere nel 1996. Vediamo combattere quattro supereroi storici, Ultraman, Ultra Seven, Ultraman Jack e Ultraman Ace (ovvero i primi quattro ultra uomini cronologici) contro una letale creatura aliena, U-Killersaurus (controllata dall’interno da un’altra creatura, Alien Yapool); i nostri riescono a bloccarla nel fondo dell’oceano perdendo però quasi interamente i propri poteri. Venti anni dopo Ultraman Mebius viene inviato sulla terra e deve battersi contro 4 creature che vogliono risvegliare U-Killersaurus. Nonostante i duri duelli, la creatura risorge in una forma ancora più letale e mastodontica. A far fronte ad essa troviamo uniti i quattro vecchi Ultraman, aiutati da Ultraman Taro, Zoffy e una nuova forma evoluta di Ultraman Mebius rinominata Infinity.

La strada intrapresa dal film è in parte la stessa del nuovo Gamera, ovvero autocelebrazione epica e nazionalista con lo sguardo del bambino come filtro e proiezione di speranza nel futuro, scelta che effettivamente fa perdere del mordente al film. Tecnicamente invece è lo stato dell’arte dell’azione ispirata alla dinamiche action degli anime nipponici, fatti di movimenti di macchina virtuali, aerei e “impossibili”, impressionante iterazione tra tute in gomma, ambienti, effetti digitali e qualità del 3D assolutamente suggestiva (l’atterraggio della navicella all’aereoporto è pura commozione per i fans di tanta animazione giapponese). Sullo stesso stile è un bel passo avanti dopo il bel Cutie Honey. Anche a livello filologico e nostalgico questo Ultraman del quarantennale è assolutamente ottimo, mettendo in scena insieme i quattro attori delle prime serie e mostrandoli nella contemporaneità di quasi quararant’anni dopo. Ma non si ferma qui; le strizzate d’occhio ai fans sono numerose dalle diverse comparse provenienti dai quarant’anni di storia del super eroe fino all’omaggio durante il film con brandelli delle vecchie serie e le immagini lungo i titoli di coda. Certo, la sceneggiatura (di Keiichi Hasegawa, quindi uno a suo agio nel genere) è quasi un optional e puro pretesto per degli scontri molto ispirati sul tappeto architettonico di una Kobe puntualmente rasa al suolo. Il regista Kazuya Konaka ha già all’attivo percorsi nel genere ed è il fratello del fondamentale scrittore Chiaki Konaka, re della new wave horror locale. Il film si pone su un gradino di tutto rispetto tra i nuovi film celebrativi del genere, dall’ultimo deludente Godzilla al bel Gamera the Brave.