Giappone da Vivere – Appunti di viaggio cultura e società, Volume I


Kansai e Giappone Centrale

Non è una guida di viaggio, né un diario. Cosa allora? Giappone da Vivere è un oggetto ulteriore, diverso dai volumi che un lettore è abituato a reperire. Non ha la rigidità schematica delle guide ufficiali comunemente in commercio, né il tono rabberciato da influencer digitale. Esprime immediatamente la pulsione alla base del progetto e questa è la passione smodata per l’argomento trattato.

E’ in realtà una visione “del Sol Levante con gli occhi di chi ne ha fatto la sua seconda casa con 40 anni di viaggi, mettendo la sua esperienza al servizio di chi vuole comprendere ciò che si vede”.

Maurizio Palombi infatti inizia i suoi primi viaggi negli anni ’80 per motivi prettamente sportivi e da quel momento non si ferma più continuando a visitare il paese più volte l’anno. Mette così a disposizione la propria esperienza in un volume che è l’esatta fusione di più anime. Parte diario di viaggio, parte guida specifica con approfondimenti culturali pertinenti e alcuni appendici che imbastiscono anche delle possibilità di programmi di viaggio strategici pensati su più settimane di permanenza.

“Quando ci si vuole immergere nel “Giappone Autentico” bisogna spogliarsi della propria cultura e mentalità ed essere aperti a seguire logiche e flussi di pensiero diversi. Si deve, con la consapevolezza di non conoscere quel mondo, essere pronti ad accettare quelle regole comportamentali e di rispetto proprie di questo popolo. Solo allora saremo sommersi da squarci di lancinante bellezza, al di là del tempo e dello spazio.”

E’ stimolante notare a fianco della passione a tratti anche eccessiva, una onestà intellettuale invece particolarmente severa e nobile, che tampona esotismo ed eccessi tipici di tanti scritti simili per ricondurre ogni scoperta culturale alle proprie origini, radici, basi e contesti.

Il taglio di scrittura è quello di una persona ormai di casa che ha trovato in loco molti amici e grazie ai quali riesce a fornire stimoli culturali meno usuali e a proporre località e percorsi fuori dai binari turistici ordinari.

E’ inusuale anche il punto di partenza perché Palombi non segue l’organicità schematica delle guide classiche ma parte proprio da ricordi ed esperienze personali. Ecco che così nelle prime pagine non ci si catapulta a Tokyo ma si parte dal proprio “campo base” rappresentato dalla località di Chichibu. Ma c’è spazio e ci sono pagine per una quantità sorprendente di argomenti solitamente anche ben approfonditi e con un gusto spiccato e esplicitamente sentito nei confronti del cibo. Il tutto suddiviso in capitoli macroscopici sezionati poi in temi più minuti e specifici.

Si va da percorsi di viaggio in po’ ovunque parlando di hanami e ramen, le carpe koi di Nagoya e i ryokan, templi e Kyoto di notte, mezzi di trasporto e kimono, sakè e usanze locali.

Potrebbe dare l’impressione di presentare alcune lacune. Certo, è così, perché Tokyo, Hiroshima e il Giappone centrale sono il tema specifico del secondo volume di Giappone da Vivere, sempre dello stesso autore; un percorso tra modernità e tradizione in un suo viaggio ideale tra le due città.

Il volume robusto (280 pagine) è alternato ad un numero elevatissimo di foto a colori realizzate dallo stesso autore o da suoi amici durante gli spostamenti nel paese e addobbano le pagine descrittive. Certo, il formato non dona il giusto pregio a foto così pittoresche che magari meriterebbero un vero e proprio album, ma è resa usuale di praticamente tutte le guide di viaggio; molte delle quali addirittura optano per il bianco e nero in una visione discutibile.

Tra gli appendici, ne viene presentato uno interessante sulle tipologie di tè e uno più esteso e quasi maniacale su quelle dei sushi con la lista e descrizione di decine di versioni di questo “piatto” tipico.

Giappone da Vivere è quindi un volume con diversi destinatari. Chi vuole avvicinarsi al paese o organizzare un viaggio partendo da zero e seguendo percorsi meno usuali e turistici o chi già conosce e ha frequentato il Giappone ma vuole annusare una visione più culturalmente onesta di una paese così articolato e sfumato.