Thai Cinema / Le Cinéma Thailandais


Thai CinémaIndice Generale:

-Cronologia
-Storia politica del cinema thailandese
-Anni ’50: Mitr Chaibancha
-Anni ’60: Sombat Metanee
-Trent’anni di proiezioni
-Panorama del cinema d’azione
-Storia dei poster cinematografici
-Rinascita del cinema thailandese
-Ritratto di Pen-ek Ratanaruang
-Crisi d’identità nel nuovo cinema thailandese
-Alla ricerca di Bangkok
-I cortometraggi
-La rivoluzione placida di Apichatpong Weerasethakul
-2005 – 2006 : Panorama del cinema indipendente thailandese
-I documentari
-La scoperta del cinema francese in Thailandia
-Pirateria
-Censura
-Il futuro

E’ uscito -ovviamente in Francia- edito da Asiexpo (in occasione del 12esimo Lyon Asian Film Festival), questo librettino interamente dedicato al cinema thailandese nel senso più ampio possibile del significato.

Il testo, va subito detto, è fatto con tutti i crismi, e risulta breve ma fondamentale, fornendo tutti (o molti) strumenti adatti per affrontare una cinematografia in ricrescita, con i parametri idonei in tempi ancora adatti e esenti dai classici pregiudizi culturali. Essendo notevolmente vergine la conoscenza del cinema locale classico ed essendo recente la new wave (un decennio, d’accordo, ma ben più etereo di quello Sud Coreano) si può ancora evitare l’approccio a questa vivacissima cinematografia come fu con quella di Hong Kong che forse troppo ha dovuto subire –e subisce ancora- un’osservazione severa, sezionata con gli strumenti e parametri critici tipici del cinema occidentale e sia originari che dedicati al cinema occidentale. Ora, cambiando nettamente l’oggetto d’analisi, una volta per tutte devono cambiare anche gli stessi strumenti di analisi. E’ assolutamente inutile e sterile parlare di coerenza, ordine, linearità, approfondimenti caratteriali in un cinema che ha un background culturale diametralmente opposto a quello di Hollywood che fa di tali elementi base, schematica glaciale della propria industria.

Così, non solo viene sviscerata con cognizione di causa tutta la nuova onda (1997-2007) ma c’è spazio per la storia, il passato, lo star system, nomi, registi, periodi, generi. Ma il libro approfondisce il tutto, toccando anche aspetti meno immediati come la storia dei poster cinematografici, la censura, la pirateria.
Con una visione d’insieme davvero a 360° il testo non si accontenta poi di apparire conciliante e accattivante per i fans dell’ultima ora, ma sprofonda nell’analisi di forme filmiche meno celebrate come il cortometraggio, il documentario e il cinema indipendente locale.
Allegato al libro troviamo un DVD apparentemente poco allettante, alla prova del nove assolutamente interessante; interviste approfondite, lunghe e colme di dati e contenuti importanti, documentari girati in loco, sulle sale, sulla nuova industrializzazione, insomma, materiale d’oro.
Non fatevi scoraggiare dalle interviste apparentemente estenuanti e poco interessanti; i concetti espressi sono fondamentali e utili anche per (ri)guardare altre cinematografie (come ad esempio quella di Hong Kong) con occhi diversi e personalmente molto più equi e pertinenti.
A rendere il libro impedibile per chi ha problemi con le lingue è il fatto che sia il testo che i contenuti del DVD (sottotitolato) sono interamente riportati in due lingue, francese e inglese.

Nel testo non ci sono foto ma non se ne sente la mancanza, in casi come questo è il contenuto a fare la differenza e il volumetto si rivela come un’opera imprescindibile per avvicinarsi e/o approfondire una cinematografia che sta dimostrando una vitalità e potenza espressiva del tutto inedita.