24° River to River Florence Indian Film Festival


(05 – 10 dicembre 2024)

È Laapatas Ladies, opera selezionata per rappresentare l’India nella corsa agli Oscar firmata dalla regista Kiran Rao, ad aggiudicarsi quest’anno il River to River Audience Award, riconoscimento del pubblico per il miglior lungometraggio in concorso al 24/mo River to River Florence Indian Film Festival, l’unico evento cinematografico in Italia interamente dedicato alla cinematografia e alla cultura dell’India.

Satira tagliente che affronta con ironia la tematica della cultura patriarcale in India, il film interpretato dalla superstar Nitanshi Goel segue le vicende di due giovani spose che, a causa dell’abito matrimoniale identico e del velo che copre a entrambe il volto, durante un viaggio in treno si ritrovano scambiate dai rispettivi mariti. La situazione finirà per portare alla luce il lato oscuro dei matrimoni combinati, la persistente tradizione delle nozze forzate e la violenza che spesso dilaga tra le mura domestiche. Laapataa Ladies è stato presentato in prima nazionale al cinema La Compagnia di Firenze.

Sei giorni di cinema, talk, cooking show, presentazioni, mostre e eventi speciali per l’unica manifestazione in Italia che racconta il volto dell’India contemporanea. Tra i temi di questa edizione l’identità di genere, l’ambientalismo, il ruolo della donna nella società tra tradizione e tensione al futuro. Oltre 20 pellicole in programma, in prima italiana o europea, nove delle quali firmate da registe donne.

Ma Laapatas Ladies non era l’unica attrattiva di questa edizione 2024 dell’evento ormai giunto alla sua ventiquattresima edizione.

Accusato di blasfemia, Perumal Murugan è stato costretto a periodi di silenzio e a un lungo ritiro dalla scena letteraria. Ciononostante, un’attenzione crescente da parte della critica internazionale lo ha portato a due candidature al National Book Award per la letteratura in traduzione (nel 2018 e nel 2020) e a un rinnovato successo. I suoi libri, pubblicati in tutto il mondo, sono editi in Italia dalla casa editrice Utopia. Al festival Murugan, in collaborazione con libreria Brac, ha raccontato al pubblico l’ultimo romanzo tradotto in Italia, Rogo, in dialogo col giornalista Mauro Donzelli.

E poi la prima europea di Everybody Loves Sohrab Handa, irresistibile commedia in giallo dal cast all stars firmata dal guru del cinema indipendente Rajat Kapoor, alla presenza dell’attore protagonista Vinay Pathak, caratterista celeberrimo apparso in oltre 50 film con 20 anni di carriera a Bollywood.

Sempre da Bollywood la superstar Babil Khan, astro nascente del cinema e della moda, figlio del divo internazionale Irrfan Khan (The Lunchbox, Vita di Pi, The Millionaire, Il treno per il Darjeeling) era all’evento per presentare in prima italiana l’ultima fatica Logout, thriller firmato dal regista Amit Golani che racconta la vita di un giovane influencer alle prese con le conseguenze del furto dei propri dati.

Shalini Ushadevi, sceneggiatrice e regista vincitrice di un National Award (per la sceneggiatura di Soorarai Pottru di Sudha Kongara), specializzata in generi cinematografici spesso considerati appannaggio maschile era al River to River per la prima italiana di Ennennum, che ha accompagnato il pubblico nel mondo della fantascienza distopica, indagando i limiti dell’umano.

Spazio invece al cinema del reale con una selezione di documentari tra cui Towards Self-governance di Virendra Prabhakar Valsangkar, sul remoto villaggio di Mendha-Lekha, dove la popolazione vive in equilibrio con la natura proteggendo la foresta; e a fare da contrappunto ai lustrini dei Bollywood movies P for Paparazzi di Divya Hemant Kharnare e Dream Factory di Aarushi Nigam, che osservano rispettivamente le vite dei cacciatori di celebrità e dei lavoratori dietro le quinte dell’industria del cinema di Mumbai.

E poi gli omaggi. River to River dedica un tributo al maestro del cinema hindi Raj Kapoor, celebre come il Charlie Chaplin del cinema indiano, in avvicinamento al centenario della nascita. Considerato uno dei più influenti rappresentanti della settima arte nel Subcontinente, acclamato da pubblico e critica, nel corso della carriera Kapoor è stato insignito di 3 National Film Awards, 11 Filmfare Awards e del Dadasaheb Phalke Award, il più alto riconoscimento per il cinema conferito direttamente dal governo dell’India. Il festival onorerà la sua figura riportando sul grande schermo il suo capolavoro Awaara, presentato a Cannes nel 1953, e il documentario Raj Kapoor’s Loni Tunes, uno spaccato sul mondo del grande regista narrato da Nadir Ahmed.

Ovviamente noi di Asian Feast siamo accorsi a Firenze soprattutto per incontrare l’autore Vijay Krishna Acharya, regista, sceneggiatore, dialoghista che era al Festival per presentare l’ultimo suo grande successo, The Great Indian Family. Eravamo principalmente lì invece per intervistarlo in quanto autore di alcuni grandi titoli del passato e del presente del genere action locale visto che si tratta del creatore dalla fortunata serie cinematografica dei Dhoom e regista di titoli del calibro di Thugs of Hindostan e Tashan, il suo esordio. L’autore è stato generoso e il frutto di quest’incontro troverà presto spazio dentro Asian Feast.

 

[il regista Vijay Krishna Acharya fotografato dalla nostra redattrice Ludovica Mosconi]