1/2 Mensch

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halber menschDurante una presentazione del film Crazy Family a Berlino, Sogo Ishii viene avvicinato dagli Einstuerzende Neubauten, un gruppo musicale locale. In vista di un tour in Giappone la band vorrebbe che il regista dirigesse un lungo videoclip di un’ora. Ishii accetta immediatamente trasformando però il prodotto da girare in video, in un’opera in pellicola 16mm. Il regista non ci pensa due volte visto che gli Einstuerzende Neubauten erano un gruppo che apprezzava già da tempo. Massimi esponenti mondiali della musica industrial, fin dall’inizio degli anni ’80, dal primo, bellissimo album Kollaps avevano rivoluzionato la modalità di produzione musicale lasciando ad oggetti o a strumentazioni costruite ad hoc la possibilità di descrivere una deriva sociale. “Bisogna distruggere per poi poter ricostruire” era il loro slogan e il nome “Nuovi Grattacieli che Crollano” era sintomatico della propria visione, non solo musicale. La prima parte della loro carriera è coerente e continua e si protrae per tutti gli anni ’80. Pietre, lamiere, seghe elettriche, martelli pneumatici, tubi metallici, scarti industriali si fanno musica mentre il leader Blixa Bargeld sferza l’aria con i suoi gorgheggi inumani. Dagli anni ’90 con l’album Tabula Rasa il gruppo raggiunge la maturazione ed inizia una fase più contemplativa della propria carriera, gli oggetti vengono ancora utilizzati ma per costruire partiture sonore decisamente più melodiche. L’album omonimo su cui si basa il film è uno dei migliori, un classico della musica, contenente perle del calibro di ZNS, Yu-Gung, Sehnsucht mentre Sand e la bellissima Seele Brennt non sono trasformate in immagini. Il film quindi risulta un dono divino sia per i fans del gruppo che per quelli del regista, visto che è fedele e coerente alla filosofia di entrambi.

L’intro è affidato a lunghi piani sequenza di depositi industriali, televisioni ammassate, scarti di un’umanità bestiale e deforme come quella di Burst City che fa capolino in tutto il suo furore lungo le note del pezzo ZNS. Il film poi si sposta in un capannone industriale e racconta un live dimostrativo delle virtù del gruppo nell’arco di più pezzi mentre F.M Einheit percuote e sgretola qualunque cosa gli capiti in mano pur di produrre “sonoro”. In sovraimpressione vengono presentati, dati, peso e descrizione degli oggetti sonori, membri del gruppo inclusi. E poi visioni concettuali e metaforiche fino ad una rivisitazione in chiave industrial del 2001 di Kubrick. Sul finale un pezzo live e poi le pareti vengono abbattute a colpi di maglio lasciando possibilità al gruppo di uscire dal ghetto industriale e di invadere la città con la nuova carne, come in Tetsuo, metafora lineare della genesi e sviluppo del gruppo.

Uno dei lavori preferiti dal regista che non girerà più lungometraggi per ben otto anni (fino ad Angel Dust), dedicandosi solo a video musicali, materiale per la TV e il mercato video (come The Roorsterz – Paranoiac Live e The Stalin for Never) e a cortometraggi (The Master of Shiatsu e J-Movie Wars: Tokyo Blood). A proposito di 1/2 Mensch il regista dice: “Abbiamo avuto poco tempo per girare, non avevo alcuna idea di quello che sarebbe stato il film ed è stato molto difficile sul piano tecnico. Lavorare con i Neubauten è molto stimolante, per il fatto che sono persone dotate e molto intelligenti. E’ stata una vera collaborazione”. Yohei Taneda, futuro capo decoratore dell’equipe giapponese di Kill Bill vol.1 di Quentin Tarantino ha collaborato al film.