407 Dark Flight 3D

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dark-flight-407Il volo 407 viene preso di mira da un nutrito numero di fantasmi rancorosi, che iniziano a far impazzire i passeggeri ed i membri dell’equipaggio, trasformando così un viaggio tranquillo in un vero e proprio mattatoio. All’origine di questi fenomeni un disastro aereo avvenuto dieci anni prima, in cui una delle hostess è riuscita incredibilmente ad avere salva la vita.

Difficile riuscire a scrivere qualcosa di più sulla trama di 407 Dark Flight 3d, la nuova pellicola horror in arrivo dalla Thailandia. Purtroppo non si tratta di mantenere la riservatezza su una sceneggiatura brillante e ricca di colpi di scena, di cui sarebbe un delitto rivelare anche solo una minima parte, bensì di semplice presa d’atto dell’esilità della trama. Intendiamoci, il genere horror ci ha spesso abituati a sceneggiature non particolarmente originali o brillanti, riuscendo a regalare comunque dei prodotti solidi e godibili, quindi una rivisitazione di tematiche ben note o l’assenza di una trama complessa non sono necessariamente fattori di fallimento per una pellicola come questa. D’altro canto, combinare una sceneggiatura approssimativa con una totale mancanza di tensione e colpi di scena corrisponde ad un sicuro disastro, come nel caso di 407 Dark Flight 3d.
Ad essere onesti, quella parolina “3d” nel titolo ci aveva fatto subito preoccupare. La storia recente infatti ci insegna che spesso la possibilità di colpire lo spettatore con ricercati effetti ottici fa passare in secondo piano la fase di scrittura del film, che quasi tutti gli appassionati di cinema non possono, né vogliono trascurare. E’ interessante e forse paradossale osservare quindi che la Thailandia, che tanto bene ci aveva abituato con eccellenti horror a basso budget quali Body o The Victim, fallisca proprio nel momento in cui lo standard tecnologico si innalza, quasi a confermare che la mancanza di mezzi spesso stuzzica la creatività e porta alla realizzazione di film più brillanti.
Veramente poco da salvare quindi nel nuovo lavoro di Isara Nadee, fra gli autori del valido e rimpianto Art of the Devil 2. Non c’è sangue, non c’è tensione, non c’è paura e, come già detto, non c’è sceneggiatura. Con tutte queste lacune è difficile dire qualcosa di buono anche sugli attori, che danno vita ad un gruppo di personaggi molto assortito, ma decisamente poco interessante. Il film si trascina stancamente da un inizio appena discreto verso un finale esile ed a tratti risibile, che non aiuta certo a risollevare un prodotto caratterizzato da tanta noia e pochissimi spunti di creatività.