Aces go Places V – The Terracotta Hit

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Aces go Places V - The Terracotta HitI cinque Aces go Places (1982-1989), conosciuti ed amati dagli appassionati di tutto il mondo, formano una delle serie cinematografiche più importanti di Hong Kong. I film sono un insieme di commedia d’azione (non troppo lontana dai nostri Bud Spencer e Terence Hill), kung fu, slapstick e dei spy-movie in stile 007. Ognuno dei film vede protagonisti la coppia di “Aces” formata da Sam Hui, nel ruolo del ladro King Kong (una specie di Lupin) e Karl Maka in quello dell’ispettore Albert, soprannominato “Kodajak” (sic) o “Baldy”. Inizialmente avversari, alla fine si trovano sempre a dover unire le loro forze per risolvere i casi in questione. Aces Go Places V – The Terracotta Hit è l’ultimo – decisamente sottovalutato – capitolo della serie (ignoriamo – volutamente – Aces Go Places ’97) in cui, dopo Eric Tsang, Tsui Hark e Ringo Lam, la regia passa in mano a Liu Chia-liang e questa volta gli Aces sono perfino quattro!

A tre anni dall’ultima avventura, i nostri due eroi, King Kong e Albert, sono costretti a tornare dal “pensionamento” per difendersi da un’accusa di furto, che non hanno commesso. L’armata di terracotta, il famoso tesoro nazionale cinese, insieme alla “spada di Chin” (una specie di Excalibur), sono misteriosamente scomparsi durante una mostra d’arte in quel di Hong Kong. Volenti o nolenti, inseguiti da gangster e polizia, gli Aces si mettono sulla traccia dei ladri …

Con Liu, come era da aspettarsi, la serie sforna il suo capitolo più “marziale”. I gadget (pur presenti) dei film precedenti, lasciano spazio ad elaborate scene di kung fu e spericolate acrobazie. Aces Go Places V, contrariamente alla sua fama (che non è da ricercare, come suggerito da molte fonti, in un insuccesso commerciale, anche se quest’ultimo capitolo è quello che ha incassato meno ai botteghini) di film mediocre, non ha nulla da invidiare ai precedenti capitoli. Il cast (che perde Sylvia Chang, ma guadagna Leslie Cheung e Nina Li Chi, la nuova coppia di Aces) è in splendida forma e sembra divertirsi non poco. La regia di Liu è più che solida e le coreografie, a cura del fratello Chia-yung, sono notevolmente sopra la media. Molti combattimenti mano a mano e l’uso di armi tradizionali cinesi, tradiscono la mano dei fratelli Liu, che – come sempre – creano delle scene d’azioni memorabili, tra cui l’intero showdown del film, in cui l’armata di terracotta “prende vita”. L’azione si regala raramente una pausa, anche se non mancano ovviamente gli abituali siparietti comici e riferimenti ad altri film (gli 007 in generale, Lo Squalo o i film come Prison on Fire, quest’ultimo parodiato in maniera irresistibile), ben conosciuti fin dal primo capitolo. Anche l’aggiunta di Leslie Cheung e Nina Li Chi, potenzialmente rischiosa, si rivela uno dei punti di forza del film, per non parlare dei cameo esilaranti di Danny Lee e Roy Cheung. In poche parole, Aces Go Places V diverte e fila via che è un piacere. Presente anche la storica title-theme (“Best Friends” cantata da Sam Hui), che una volta ascoltata, si impianta irrimediabilmente nella testa, come neanche i De Angelis. Aces Go Places V chiude con classe la serie delle “mad mission” e sicuramente merita di essere visto. Chi ama i film di Jackie Chan degli anni Ottanta (la serie Police Story e i due Armour of God) o i buddy-movie in generale, troverà pane per i propri denti. Il divertimento è senz’altro assicurato.