All of us Are Dead

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Dopo ormai il già rinomato successo di Squid Game, Hellbound e The Silent Sea, Netflix continua a cavalcare l’onda dell’entusiasmo globale per i nuovi K-Contents. Il 2022 è un anno in cui le produzioni di serie TV coreane portate avanti dalla sopra citata azienda hanno superato le 20 unità.

Una buona notizia dunque, per gli appassionati e per coloro che sono alla ricerca di nuovi e interessanti drama made in Corea del Sud. La prima tra queste nuove serie è stata All of us are Dead (tradotta in italiano come Non Siamo più Vivi), che aveva iniziato fin da subito a far parlare di sé in quanto caratterizzata da un argomento molto intrigante e capace di raggiungere chiunque sul pianeta, ovvero un’invasione zombie.

Diretta da Lee Jae-kyoo (regista che aveva anche portato in sala Intimate Strangers nel 2018, remake dell’omonimo film italiano, Perfetti Sconosciuti), la serie è tratta dal webtoon chiamato Now at our School (titolo internazionale più fedele a quello originale), pubblicato sulla piattaforma Naver (il motore di ricerca più utilizzato in Corea) dal 2009 al 2011. Ciò dimostra come la tendenza di creare film o drama da prodotti webtoon sia una nuova immancabile costante dell’industria coreana contemporanea dell’intrattenimento. Il tutto dura 12 episodi, i quali risultano essere leggermente più lunghi della media.

Dopo aver tentato un qualche esperimento per aiutare il figlio a combattere le ingiustizie che subisce dai bulli della scuola, un insegnante di scienze crea per errore un nuovo virus che pian piano infesta la scuola dove lavora e poi tutta la zona circostante, fino ad arrivare ai bordi della cittadina dove i nostri protagonisti vivono. Lo spettatore dunque si ritroverà a seguire le avventure di un gruppo di liceali che avranno come unico obiettivo la sopravvivenza. Ricco dei tipici elementi che caratterizzano le opere multimediali legate alle epidemie zombie, quali il passaggio dell’infezione tramite morsi, i movimenti scomposti e rapidi degli infetti, l’intervento delle forze armate e così via, All of us are Dead è un’opera che da certi punti di vista delude, e anche spesso, ma che comunque, dato l’argomento leggero e interessante, riesce a non essere noiosa e suscitare un po’ di curiosità nello spettatore. Le parti del drama risolte un po’ a caso o in maniera un po’ superficiale, con l’aiuto di un buco di sceneggiatura, abbassano la qualità totale del prodotto, che però, come appena detto, riesce lo stesso a non annoiare lo spettatore, ma magari a deluderlo per delle parti che obiettivamente potevano essere fatte con più attenzione.

Il cast di All of us are Dead ha una particolarità. Composto da attori che non hanno deluso dal punto di vista recitativo, è caratterizzato da interpreti non ancora troppo famosi, o almeno così erano prima dell’uscita del drama, che al momento della scrittura di questa recensione (febbraio 2022) continua a essere al primo posto dei contenuti più guardati su Netflix Corea. Il regista ha proprio affermato di aver scelto di proposito giovani attori non troppo celebri, in maniera tale da far immedesimare ancora di più nella storia gli spettatori. I protagonisti principali sono dunque Park Ji-hu (House of Hummingbird, 2018), Yoon Chan-young, Cho Yi-hyun (Hospital Playlist, 2020-2021), Park Solomon (Sweet Revenge, 2017) e Lee Yoo-mi (Squid Game, 2021).  

Incentrato in molti punti su quella che è la vita di uno studente liceale coreano, tra preparazione dell’esame per entrare all’università e quelle che sono le cotte tra compagni, il drama in questione descrive la crescita interiore dei personaggi, tra litigi, chiarimenti e sacrifici, non dimenticandosi di trattare altri elementi tipici dei prodotti coreani, quali il sopra citato bullismo, l’incompetenza di alcuni insegnanti o di personaggi che ricoprono alte cariche scolastiche, lanciando così una critica ben visibile alla società coreana odierna.