Demoness from Thousand Years

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Il mondo è suddiviso tra uomini e entità sovrannaturali. Nel passato, durante uno scontro tra un maestro (Ku Feng) e un’entità malvagia femminile (Meg Lam Kin Ming) l’uomo viene sconfitto ed ucciso, ma fa in tempo ad inviare la sua allieva (Joey Wong) nel futuro (il nostro presente) per trovare una fonte di potere utile ad abbattere la creatura e a riportare equilibrio nel passato. Ovviamente la ragazza si innamorerà di un poliziotto coraggioso (Jackie Cheung), vivrà il mistero tecnologico del presente e si preparerà per il cruento scontro finale.

Parte Zu, parte Storia di Fantasmi Cinesi conferma la povera Joey Wong intrappolata nel ruolo di eterna fantasmessa d’amore, reginetta assoluta del fantasy locale, addizionando il viaggio temporale tra il passato e il presente (un po’ come in Midnight Conjure che era –quello si- thousand year avanti questo prodottino).
Regia sciatta, narrazione stagnante e prevedibile, tanta noia nell’ennesima operetta di un sottofilone gonfio di titoli alternamente interessanti. Per vivacizzare la visione bisogna arrivare fino alla fine e godere di un braccio strappato, un corpo perforato, un po’ di magia e un paio di coreografie aeree nella media di quegli anni. Oltre a effetti ottici “pittorici” e non “pittoreschi”, tra cui un dio dell’inferno in stile Slimer di Ghostbusters letteralmente disegnato in animazione classica . Il regista ha diretto anche un action urbano dal titolo “accattivante” di The Roar of the Vietnamese.
Sconfortante.