Election 2

Voto dell'autore: 4/5

VOTA ANCHE TU!

InguardabilePassabilePiacevoleConsigliatoImperdibile (1 votes, average: 5,00 out of 5)

Election 2E’ di nuovo tempo di elezioni tra le triadi di Hong Kong per eleggere il nuovo macellaio che tesserà le fila della malavita locale. Per Simon Yam, reduce dalla scelta delle precedenti elezioni si presentano nuove sfide e nuovi rivali. Stavolta la questione si fa più sfaccettata ma al contempo più immediata da seguire, vista anche l’eliminazione sistematica di personaggi nel corso del film. Ad intersecare il corretto svolgimento dell’evento si frappone anche l’intervento dei mainlander, scelta narrativa che ha tagliato definitivamente le gambe al film in vista di una sua diffusione in Cina e probabile vendetta morale per i bruschi tagli inferti alla versione extended del primo capitolo. La morale è quella del prototipo e gli sviluppi decisamente simili. La macelleria è ancora più accentuata e posta esattamente a metà film, inserita con una brutalità tellurica prossima ai petardi visivi della CAT III, l’estetica e il senso stesso del film è quello proprio dei prodotti noir della Milkyway con uno stile che si erge ormai a pura maniera. Nonostante tutto il film contiene enormi porzioni di cinema e riesce a coinvolgere profondamente lo spettatore soprattutto quello a digiuno dei lavori migliori di To. Fortunatamente l’aderenza fin troppo evidente (e fastidiosa) alla saga di Fukasaku (Battle without Honour & Humanity) è più sfumata e il prodotto diventa più personale. Se anche produttivamente il film è meno curato e robusto del precedente, nella costruzione del ritmo e nel risultato finale riesce ad essere quasi più piacevole. Lo “scettro” che rappresentava la potenza larvicida e catalizzatrice del primo episodio qui eclissa in parte la propria importanza focalizzando il flusso narrativo nei personaggi sempre più schiacciati e spinti a forza in un vicolo morale cosparso di scelte ultime prive di vie di fuga. Inutile sottolineare per l’ennesima volta lo stato dell’arte degli attori hongkonghesi, tra un Simon Yam (Dr. Lamb) invecchiato e assolutamente glaciale e un Louis Koo (Legend of Zu) protagonista convincente anche se leggermente monotonico. Il finale come in tutti i film Milkyway è straordinario, più soffuso del solito a livello visivo ma inneggiante ad un venefico ciclo del karma senza sosta.