Girls x Heroine: Miike e il majokko contemporaneo

InguardabilePassabilePiacevoleConsigliatoImperdibile (No Ratings Yet)

Girls x Heroine è una serie televisiva giapponese live action prodotta da Olm, Inc., Tv Tokyo e Dentsu, e ruota intorno a bambine delle scuole elementari e medie a cui vengono forniti oggetti magici per combattere gli esseri malvagi. Loro vengono aiutate da mascotte fatate (realizzate in computer grafica) e devono combattere persone comuni che sono state trasformate in malvagità dal nemico. Il loro compito è purificarle e raccogliere oggetti che le aiutino nelle battaglie successive, così da liberare e salvare la Terra dal male. Con il passare delle stagioni, i loro poteri magici accrescono di forza e i nemici diventano più difficili da affrontare, mentre gli aiutanti aumentano di numero.

Tutto ciò è fortemente legato alla musica e alla danza, tanto che le protagoniste risolvono i vari scontri grazie ad esse e in più fanno audizioni e tengono concerti legati alla trama orizzontale. La serie è quindi indirizzata a un pubblico infantile, soprattutto delle elementari, e quindi viene da chiedersi cosa ci faccia Miike Takashi in tutto questo.

Miike è, inaspettatamente, il creatore della serie, o meglio ancora la persona incaricata di gestire la regia generale e di occuparsi di alcuni specifici episodi. All’apparenza, può sembrare strano che un autore come lui, che ci ha abituati a qualcosa di completamente diverso, possa approcciarsi alla materia del majokko, seppur rielaborata in un contesto contemporaneo, ma in realtà non dovrebbe suscitare sorpresa, visto quanto è variegata la sua filmografia, e quanto in questo caso risuonino echi di super sentai.

Girls x Heroine è un franchise studiato nei minimi particolari: ogni stagione un gruppo temporaneo di idol (ovvero le protagoniste) viene creato e ingaggiato per comporre l’opening e l’ending di ogni puntata e inoltre viene fatto girare per il Giappone con un tour di concerti per promuovere lo show. Alla fine della messa in onda le performance live terminano e il gruppo viene sciolto, per far posto così a uno nuovo che verrà formato per la stagione successiva. Inoltre una linea di giocattoli prodotta da Takara Tomy viene immessa sul mercato, insieme a due serie manga serializzate rispettivamente su Ciao e Pucchigumi, entrambi magazine della casa editrice Shogakukan.

In un’intervista per il sito Oricon uno dei produttori di TV Tokyo sottolinea quanto sia stato importante nella creazione della serie tenere bene a mente il target previsto e creare delle protagoniste con cui le piccole spettatrici si sarebbero potute identificare nonostante il contesto fantastico. In aggiunta afferma come, visti gli indici di ascolto e la fascia oraria di trasmissione, è stato importante inserire elementi di danza e musica per rendere più fruibile la serie.

La presenza di Miike ha sicuramente contribuito ad attrarre personalità del mondo del cinema, dagli addetti agli effetti speciali (qualitativamente più alti della media per la televisione), passando per i costumisti (i costumi, per quanto a volte eccessivi, rendono molto bene) fino ad arrivare ai doppiatori, una tra tutti la bravissima attrice Ando Sakura, protagonista in diversi grandissimi film del cinema giapponese contemporaneo tra cui Love Exposure di Sono e Un Affare di Famiglia di Koreeda, che doppia Mokonyan, creatura del mondo magico.

La produzione delle diverse stagioni è composta dagli stessi sceneggiatori e dagli stessi registi, con aggiunte limitatissime e lievi cambiamenti da una stagione all’altra. Miike si occupa della regia delle prime due puntate di ogni stagione, per poi passare alla direzione generale, ma non mancano incursioni sparse nelle diverse stagioni. Bisogna sottolineare il fatto che la qualità media della regia, della fotografia e del montaggio si aggira attorno a livelli standard, senza nessun picco degno di nota (d’altronde non sembra neanche essere quello l’obiettivo, visto che si tratta di offrire intrattenimento a un pubblico avulso dalle questioni tecniche e autoriali), ma Miike sicuramente alza l’asticella, soprattutto per alcune scelte visive, per una mano come sempre fluida e per un gusto votato al fare tanto con poco, che è in fin dei conti un suo marchio di fabbrica.

Per esempio, nelle prime due puntate di Idol x Warrior Miracle Tunes!, Miike riesce a gestire bene l’interazione dei personaggi con gli spazi virtuali realizzati a computer e caratterizza in maniera simpatica e interessante i “villain”, grazie anche a una fotografia che predilige diverse sfumature di viola.

Ancora, nell’episodio 25 di Secret x Heroine Phantomirage! Miike sfrutta in maniera ottima la profondità di campo e riesce a dare un senso anche alle scene in esterno: bisogna infatti ricordare che non solo queste serie tv, ma la maggior parte dei drama tv giapponesi è girato spesso e volentieri in interni che a volte tendono ad appiattire totalmente le inquadrature, mentre Miike questo riesce a evitarlo grazie ad abilità ed esperienza.

In un’intervista per il sito Dogatch, Miike confessa che in generale non se intende molto di bambini ma, avendo esperienza come genitore, sa che i bambini non credono nelle bugie. Afferma anche che ha ideato la serie perché sentiva che non ci fosse qualcosa di stimolante adatto alle bambine e così ha deciso di mettersi alla prova con qualcosa di completamente diverso rispetto alla sua produzione passata.

 

In un articolo su Real Sound viene fatto notare come la serie, oltre a sfruttare l’onda lunga di opere come Sailor Moon e il recente appeal di anime come Pretty Cure, inglobi un’estetica kawaii, spesso anche nella messa in scena, e favorisca la riproduzione e la ripetizione di canti e balli da parte delle spettatrici, che possono fruirli semplicemente attraverso YouTube.

Il successo è stato così palese che della prima serie, Idol x Warrior Miracle Tunes!, è stato realizzato un remake italo-spagnolo in 2 stagioni e un totale di 51 episodi (più uno spin-off, La Casa delle Miracle), per la regia di Roberto Cenci e Toño López. Per alcune stagioni sono anche stati realizzati dei film da sala.

In conclusione si può dire che non si tratta di qualcosa di artisticamente notevole, ma di un prodotto di consumo e intrattenimento che, se contestualizzato e compreso soprattutto in rapporto al suo target, può convincere in linea generale e attirare i fan di Miike, che però non dovranno aspettare di trovarsi di fronte a un’opera complessa o stratificata coi cui il regista ha abituato i suoi estimatori.

LE SERIE:

1.Idol × Warrior Miracle Tunes! (2017-2018)

2.Magical × Heroine Magimajo Pures! (2018-2019)

3.Secret × Heroine Phantomirage! (2019-2020)

4.Police × Heroine Lovepatrina! (2020-2021)