Hunting List

Voto dell'autore: 3/5

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Alla fine, il pretesto iniziale arriva sempre dall’action tellurico di John Woo, ma fortunatamente a fronte di una scarsa originalità narrativa (sceneggiatura di Foo Lap) il regista opta per una tendenza al (iper)realismo solitamente estranea a questi film, eliminando ogni venatura pop e lasciandosi andare in parte solo nel roboante scontro finale di ordinanza. Fila dritto nei Categoria III Hunting List e riesce a meritarselo perché, come anticipato, si distacca dai suo colleghi annullando la finezza e la leggerezza del genere (pur se eccessivo) innescando personaggi immorali e folli nella propria brutalità; è così un florilegio di stupri, sequenze di sesso (allietate dalla pruriginosa lolita Vivian Hsu, probabilmente all’esordio come attrice), omicidi brutali e continue violenze inferte ai cadaveri (un personaggio puntualmente urina sui corpi), colpi sparati a distanza ravvicinata e nelle zone intime, infiniti colpi in arrivo che attraversano i corpi, e flussi di sangue che inondano lo schermo e i personaggi. Col suo stile spigoloso e ruvido riesce a ritagliarsi un degno spazio all’interno del noir/action hongkonghese, e il regista che in futuro avrebbe diretto il blockbuster Shaolin Basket, se la cava egregiamente anche se alcune coreografie risultano scoordinate e raccordate in maniera storpia e stordente. Di nuovo gang, triadi, infiltrati, amicizia, amore e tradimento.

Kit (Ray Lui) fa parte di una gang, uccide un rivale e fugge a Taiwan. Lì diventerà informatore della polizia e tornerà dopo anni ad Hong Kong nella vecchia banda che ormai è cresciuta e sta cercando un’ascesa, amoreggiando con un altro boss locale. Il suo vecchio amico, Cramp (Tan Lap-man) è esagitato, pazzo e violento e entra in collisione col proprio capo (Paul Chun Pui) mentre un altro membro amoreggia con la figlia. Inevitabile deriva verso un previsto bagno di sangue.

Piacevole e grigissima visione, un’opera alternativa che mostra un lato del genere più cupo, violento e sporco.
Il film risulta quasi un veicolo promozionale per Ray Lui, in ruolo, protagonista assoluto in modalità Chow Yun-fat (dell’A Better Tomorrow), mentre emerge più irritante che altro il suo amico interpretato da Tan Lap-man con una recitazione eccessivamente sopra le righe.
Molti dei talenti che hanno lavorato al film (montatore, produzione, regista) rimarranno fedeli al regista fino al 2008, fino al successo straordinario di Shaolin Basket.