Ne Zha – L’ascesa del guerriero di fuoco

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Per chi ama cinema e culture e si appassiona ad osservare le tendenze e i percorsi che mostrano dove si sta dirigendo il mondo, il 2025 è stato un anno mirabolante. Perché a fronte di un Occidente impegnato a costruire identità esotiche poco verosimili (come quella coreana) e che investe cifre da capogiro nel celarne e delegittimarne altre, abbiamo avuto la rara opportunità di vivere la storia del cinema in diretta. Quella vera. Il capodanno cinese è sempre un periodo delicato per il cinema locale ma i titoli presentati nell’anno in questione erano interessanti e come previsto hanno incassato cifre da record: Detective Chinatown 1900 con i suoi 500 milioni di dollari diventava il quattordicesimo incasso della storia in Cina. C’era poi Creation of the Gods II: Demon Force, di Wuershan con quasi 200 milioni di incasso e il Legends of the Condor Heroes: The Gallants di Tsui Hark. Ma l’occhio cadeva subito su Ne Zha 2 sequel d’animazione di un film di sei anni prima rivelatosi ad oggi quinto incasso assoluto in Cina. Il sequel, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, ha iniziato a battere quasi ogni record (assoluto). E’ prima diventato il maggiore incasso di sempre in Cina con 2 miliardi e duecento milioni di dollari, il triplo del film che si trova attualmente al secondo posto, The Battle at Lake Changjin.

Nel momento in cui stiamo scrivendo è il maggiore incasso dell’anno al mondo.

Due giorni dopo è diventato il primo film della storia ad aver raccolto un miliardo di dollari in un mercato unico, record che era del film Star Wars: Episode VII – The Force Awakens ($936.7M) negli USA e quindi è il primo film non hollywoodiano a raccogliere quell’incasso; al contempo aveva anche leso la “intoccabile” top 10 dei film d’animazione di sempre, fissandosi all’ottavo posto.

Nove giorni dopo ha demolito il monopolio hollywoodiano diventando il maggiore incasso di sempre per un film d’animazione scalzando dal podio tutta la Disney e Pixar, e tutti i film precedenti incluso Inside Out 2, Il Re Leone e Frozen 2.

Meno di un mese dopo, la sua strada si è stabilizzata ed è diventato il quinto maggiore incasso mondiale della storia del cinema, dietro i due Avatar, Titanic e Avengers: Endgame.

Merita? Meriti?

La questione è semplice. Seppur oscurato sotto la tacita cappa dell’informazione occidentale, la Cina sta raggiungendo, e in parte ha già raggiunto, livelli di eccellenza su più campi dell’intrattenimento: in quello cinematografico, in quello seriale, nel videogioco e nell’animazione. Tra tanti esperimenti riusciti come Monkey King: Hero is Back e New Gods: Nezha Reborn, film eccellenti (I Am What I Am) e veri capolavori (Deep Sea) questo cinema che ha studiato tanto lo statunitense quanto gli anime ha finalmente trovato una sua identità, uno stile e dei modi.

Poggiato su un budget all’altezza e sull’innegabile talento del regista, Na Zha fornisce finalmente nuovi immaginari, nuove icone innovative, nuovi universi narrativi e un cinema tutto da riformulare fondato su una spettacolarità dirompente e epica. Un intrattenimento serrato, intelligente, con stili antitetici che si alternano senza soluzione di continuità, ammiccamenti al presente transmediale, dirottamenti emozionali e uno schermo cinematografico letteralmente invaso da elementi infinitesimali in perenne moto e collisione.

Sembra evocare l’atteggiamento immaginifico del Journey to the West: The Demons Strike Back di Tsui Hark ma con piglio visivo ancora più “feroce” ed esponenziale. Intrattenimento per tutte le età al massimo livello di intensità cinetica.

Il character design di Ne Zha crea una nuova icona pop che probabilmente da oggi accompagnerà il modo di vedere il presente e le vie dell’intrattenimento contemporaneo e dell’universo cinematografico animato. Il film è vistosamente ideato come spettacolo pensato per uno schermo il più grande e definito possibile e relativo impianto audio all’altezza, che possa glorificare la quantità di stimoli che si ammassano freneticamente su ogni brandello di pixel. La narrazione è coerente, i personaggi si trascinano dietro l’opera tra gag irresistibili e sequenze più malinconiche. Un’opera per tutta la famiglia che riesce a parlare ad un pubblico ampio con rispetto dell’intelligenza altrui, libero nei contenuti e nella forma.

Nel paese stanno ancora, come sempre, ripetutamente, adottando vicende di Dei e Demoni classici, ma stavolta portandoli ad un livello tecnico e stilistico di rilevantissima entità e competitività dall’animazione con Ne Zha (e il suo Fengshen Cinematic Universe), all’universo videoludico con Black Myth: Wukong fino a quello cinematografico con la trilogia di Creation of the Gods di Wuershan.

La Cina oggi viaggia quindici anni avanti a noi, come erano gli Usa negli anni ’70; sta a noi (ri)prenderci l’informazione e vivere con entusiasmo la storia in diretta dove tutto, ma davvero tutto, sta mutando dopo molti decenni di stasi.