Red Spell Spells Red

Voto dell'autore: 4/5
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Red Spell Spells Red è un ottimo film estremo di quegli anni in cui certo cinema di Hong Kong era senza compromessi, meno candido che in futuro e che quando trattava determinati generi, pur contaminandoli, non li ibridava mai con la commedia, prendendosi tenacemente sul serio. Ed esagerando oltremisura, spesso senza preoccuparsi di lasciarsi andare ad ingiustificabili violenze sugli animali pur di motivare lo shock, abitudine comunque non propria del solo cinema locale.

Stavolta il film si avvicina per contenuti e ambientazione (una Malesia sprofondata nella vegetazione) a certo cinema italiano dell’epoca regalando di nuovo magia nera, un paio di nudi e sequenze di sesso, sciami di scorpioni, continue violenze (letali) sugli animali (per una volta che vengono graziati i serpenti –perenni vittime del cinema locale- tocca a scorpioni, maialini, galline) e tanto, tantissimo sangue.

Un gruppo di ricercatori, dirigono un video in una zona remota della Malesia dove scoperchiano un vaso in cui era custodito lo spirito di un letale negromante. Questo ovviamente evocherà un susseguirsi continuo di omicidi pittoreschi. Dopo una mezz’ora tiepida, nel film inizia la mattanza regalando alcune sequenze innegabilmente riuscite e suggestive; un corpo trascinato nella foresta da forze invisibili, straziato a mezz’aria, gettato in un fiume. Arbusti e foglie assassine e una sorta di stupro mosso sempre da una forza eterea. Infine una reale sequenza shock in cui una anziana sbrana a morsi sviscerandola una gallina viva (scena apparentemente "reale").

Tra gli attori notiamo Ken Tong Chun Yip (Nomad), il futuro regista di tanti film di Jackie Chan, Stanley Tong Gwai Lai e il giapponese Ga Lun, co-regista e attore in Golgo 13: Kowloon Assignment, mentre il regista, Titus Ho Wing Lam, attore, produttore e tante altre cose come accade al solito in quel di Hong Kong sembrerebbe alla sua prima ed unica regia. Il produttore è lo stesso di Centipede Horror. Un’opera estrema, ipnotica e folle, discontinua ma simbolo di un periodo e di certo cinema, sicuramente sconsigliata a deboli di stomaco e agli animalisti.