Secret Sunday

Voto dell'autore: 4/5

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Un giovane architetto/designer, la sua ragazza segretamente incinta e un monaco amico di infanzia di lui, si mettono in viaggio per compiere il "9 wats" (da cui il titolo originale del film), ovvero un cerimoniale tipico thailandese di visita e preghiera in 9 templi, su suggerimento della madre del ragazzo vittima di un incubo premonitore. Un enorme vaso di pandora è pronto per essere scoperchiato onde lasciare emergere segreti funerei di un vecchio passato che ha ormai intaccato inesorabilmente il cerchio del karma del gruppo.

Road movie, horror d’atmosfera, si alternano dopo un intro di effetto efferatamente splatter in questo esordio di uno sceneggiatore e assistente alla regia (su Nang Nak).
Il regista si pregia dell’ottima sceneggiatura che lascia raramente intuire la direzione dell’enigma colpendo lo spettatore nel finale con una continua scarica di twist e rivelazioni, giostra bene la tensione, equilibrando il tessuto horror mai eccessivamente invasivo e la componente melodrammatica paranoica e visionaria.
Ne esce un buon film, originale, pur giocando con carte miste già calate (il karma, la maternità…), che regge la tensione e non delude nella risoluzione, regalando di tanto in tanto ottime sequenze visivamente ispirate.
Buona la prova di tutti gli attori tra cui la bella e brava Siraphun Wattanajinda, già vista in un altro horror “importante” come The Unseeable di Wisit Sasanatieng.
Di nuovo, anche se in un periodo più arido rispetto ad un lustro fa, il cinema thailandese continua a regalare ogni anno alcuni degli horror più interessanti sulla piazza. Questo, seppur non così radicale e teorico, si piazza ad un livello sicuramente superiore alla media.