Terra Formars

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Il mondo del futuro in preda alla sovrappopolazione decide di colonizzare Marte. Dapprima rendendo l'ecosistema simile alla terra, poi portando una colonia di scarafaggi. Dopo anni, una spedizione atterra sul pianeta per controllarne gli sviluppi ma di questa si perde ogni contatto. Viene così organizzata una seconda spedizione. La realtà dei fatti è che in quel habitat gli scarafaggi sono evoluti e mutati in creature bipedi antropomorfe e senzienti, sono dotati di poteri mirabolanti e sterminano chiunque si avvicini. Diviene così fondamentale abbatterli. La fase due è quindi quella di creare un commando di disperati ben addestrati e iniettare nei loro corpi parti di dna di insetto in modo da permettere loro di mutare in creature dai letali e supereroistici poteri atti allo sterminio dei nuovi abitanti del pianeta. Ma su Marte il numero di scarafaggi che troveranno sarà ben oltre l'immaginabile.
Viene data alla mano collaudata e infallibile del genio di Miike Takashi la riduzione di Terra Formars, prima fortunato manga, poi serie animata e ora film live action. Già il manga era opera tutto sommato originale giusto nel concept ma abusata negli sviluppi e la serie animata che iniziava in media res manteneva la componente gore non sfuggendo dall'esilità della narrazione. E Miike una volta tanto non esce dal binario ma dirige un compitino perfetto, adeguato al budget investito (che sulla carta non dovrebbe essere nemmeno troppo macroscopico) e propone uno dei suoi titoli più anonimi e irriconoscibili. Stranamente in controtendenza rispetto al passato quando, senza tirare in ballo lo straordinario adattamento di Ace Attorney, ma anche solo soffermandosi su quello più sotto controllo di Yattaman, la mano dell'autore riusciva ad emergere e a palesarsi in multipli elementi, dalle scelte radicali in fatto di character design, a sequenze personali particolarmente elaborate o perturbanti. In questo film Miike sembra essersi totalmente arreso alla produzione e fatto divorare da un blockbuster più grande di lui parcheggiandolo a spina di pesce di fianco ai numerosi anonimi adattamenti di manga e anime degli ultimi anni.
Di maniera i perenni duelli, ben più esili di quelli continui -ad esempio- di Crows Zero, nonostante le possibilità esponenzialmente più stimolanti dovute alla presenza di creature volanti e dotate di anomali poteri. Character design fedele ma naif ai limiti del tokusatsu, epica ridondante e retorica, narrativa sempre in binario mai davvero sorprendente e davvero pochi sussulti.
Tutti i personaggi originariamente di varie nazionalità sono interpretati da attori giapponesi con la presenza di Rinko Kikuchi (Pacific Rim, Babel) a voler dare una sorta di risonanza internazionale al prodotto.
Un paio di sequenze riescono magari ad elevare il film leggermente sopra la media (come ad esempio la duplice onda/tsunami composta dai corpi degli scarafaggi che sembra uscita da un film della Sushi Typhoon) ma Terra Formars rimane un blockbuster inoffensivo, classico, aritmico e privo di qualsivoglia sussulto (seppur con livelli di violenza superiori a qualunque corrispettivo occidentale, proprio come il live action di Attack on Titan). Può magari trovare un pubblico in chi nulla sa della saga cartacea/animata o a chi è abituato ad un cinema parimenti sterile come quello che inonda perpetuamente la sale italiane.

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