The Road Not Taken

Voto dell'autore: 4/5

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Per semplificare lo si potrebbe definire come un L'Estate di Kikujiro di Takeshi Kitano nel deserto del Gobi. The Road not Taken è l'ennesimo film incasellabile nel contesto dei noir e crime movie rurali cinesi, genere ormai così ampio che presto andranno formulate altre e più specifiche definizioni per riuscirlo ad analizzare adeguatamente.

Il film, come detto, esplora un'altra zona suggestiva della Cina, il deserto del Gobi, narrando di un viaggio (sorta di road movie) verso la città di Taibailiang dove vive la ex moglie del protagonista. L'uomo (Wang Xuebing), fallito, disperato e divorziato, con debiti a carico, ha messo in piedi una attività di allevatore di struzzi che persegue con magri riscontri ed è costretto ad accudire un bambino affidatogli da un gansgter comune a cui deve dei soldi. Nel corso di un viaggio il rapporto tra i due, inizialmente conflittuale, si evolverà mentre altri personaggi, strade e storie si affiancheranno nel polveroso contesto scenografico.

Il logo della casa di produzione in testa al film è poggiato su di una inquadratura che vedremo solo alla fine creando una sorta di anomalia originale e in controtendenza in confronto ai vari testi ricchi e sontuosi realizzati in digitale nel cinema locale.

E il titolo del film si appoggia invece su lunghe strisciate di sangue sull'asfalto schiacciate da pneumatici di auto in corsa.

Alterna più generi The Road not Taken, dal gangsteristico leggero, alla commedia, dal dramma in punta di penna al funesto disperato.

Tratto da una sceneggiatura del regista, vincitrice due anni prima di un premio al Shanghai Film Festival (Asian New Talent Competition) The Road not Taken è un ottimo esordio dotato di personalità che lascia ben sperare per il futuro del regista.