Yokai Monsters: Spook Warfare

Voto dell'autore: 3/5

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Secondo film della saga dedicata ai mostri classici del folklore nipponico, più debole del precedente.
Mentre il primo era un perfetto equilibrio tra folklore, chanbara, mistero, mescolando più storie e giostrando in modo teso e controllato ogni apparizione delle creature, in questo film il tutto appare molto meno rigoroso.
Tutti gli yokai diventano protagonisti assoluti, apparendo fin dai primi minuti  e rimanendo presenti per l'intera durata della pellicola, con particolare accentramento di interesse sul personaggio del kappa. In questo modo si perde l'effetto sorpresa e l'evocazione controllata del meraviglioso presente in 100 Monsters ed elemento su cui poggiava l'intera narrazione e fortuna dell'opera. Aumenta anche la componente di ironia contrapposta però alla violenza sanguigna del cattivo.
Un antico demone viene risvegliato da una spedizione archeologica e decide di occupare il palazzo di un signorotto possedendone il corpo. Continuando a succhiare il sangue degli uomini e a "ocuparne" succesivamente i corpi il demone riesce a prendere pieno dominio del posto. Stranamente nel laghetto del palazzo vive un kappa che prontamente scoprirà il demone e correrà a chiedere aiuto ai suoi amici mostri per fermare l'oscura minaccia. E' così scontro senza esclusioni di colpi tra il demone e l'esercito degli yokai.
Più simile ad una puntata dei Pokemon che ad un horror, il film tende a mostrare e a valorizzare di più ogni singola creatura, delineandone con cura le proprie caratteristiche, poteri e grado sociale. Al contempo si evidenzia il coraggio del cinema asiatico che contrappone alla visione ludica delle creature, un demone un pò impacciato ma violento, non perdendo mai occasione di soffermarsi sulle sequenze in cui ghermisce le proprie vittime, privandole del sangue.
Nel 2005 il regista Takashi Miike dirigerà un personale remake della saga intitolato Yokai Daisenso.