Nippon Connection 2012


Nippon connection 2012Francoforte sul Meno

 

(2-6 maggio 2012)

Si è conclusa la dodicesima edizione di Nippon Connection, festival di cinema giapponese che si tiene ogni anno a Francoforte sul Meno.
Il tema principale dell’edizione di quest’anno non poteva che essere Fukushima, con quattro documentari molto diversi tra loro: No Man’s Zone di Toshi Fujiwara, Fukushima: Memories of a Lost Landscape di Yojyu Matsubayashi, Fukushima Hula Girls di Masaki Kobayashi (che prosegue, rinunciando ai toni romanzati della fiction, la storia di Hula Girls di Lee Sang-il) e l’originale 3-11 Tomorrow (una raccolta di cortometraggi della durata di 3,11 minuti realizzati da 41 registi diversi).

Com’è ormai consuetudine, il Festival è strutturato in tre rassegne principali: "Nippon Cinema", dedicata alle produzioni mainstream, i cui film hanno partecipato al Nippon Cinema Award, assegnato dal pubblico e finanziato dalla Bankhaus Metzler di Francoforte; "Nippon Visions", dedicata alle produzioni indipendenti, a cui una giuria internazionale di esperti ha assegnato il Nippon Visions Award, sponsorizzato dalla Japan Visualmedia Translation Academy (JVTA) di Tokyo; "Nippon Retro", una retrospettiva dedicata quest’anno alla cultura della protesta nel cinema documentario giapponese, per la quale sono stati selezionati diversi film degli anni 60 e 70 del ventesimo secolo, ma anche produzioni più recenti.

Alle tre rassegne principali, se ne affiancano altre due meno cinematografiche: "Nippon Kids", dedicata ai bambini, con proiezioni di anime e interessanti workshop (come realizzare un prodotto animato, come preparare un bento); "Nippon Culture", una selezione di eventi di cultura giapponese, che spaziano da mostre (dipinti, calligrafia zen), a laboratori e performance (sottotitolazione, arti marziali, suonatori di taiko), fino al tradizionale concerto del venerdì sera (quest’anno con Gothika, duo nippo-berlinese che fa una via di mezzo tra dance e EBM e DJ SiSen ).

Il premio "Nippon Cinema Award" è andato a The Woodsman and The Rain di Shuichi Okita, gradevole (anche se sopravvalutata) commedia che parla dell’amicizia tra un burbero boscaiolo e un regista di film horror; mentre il premio "Nippon Visions Award" è stato assegnato a The Sound of Light di Juichiro Yamasaki, storia di un ragazzo diviso tra il suo desiderio di diventare una rockstar a Tokyo e l’obbligo di portare avanti gli affari della fattoria di famiglia.

L’impressione generale che abbiamo avuto su quest’edizione è che ci sia stata una maggiore affluenza di pubblico rispetto al passato e che questo pubblico fosse composto da meno addetti ai lavori e più gente normale, il che fa molto bene al festival. Ci è anche sembrato che spesso la gente in sala ridesse a sproposito durante le proiezioni o che volesse trovare a tutti i costi un motivo per ridere; impressione avuta anche dal regista Ryuichi Honda.
Secondo chi scrive, i due film più belli di "Nippon Cinema" sono stati Kotoko di Shinya Tsukamoto e Monsters Club di Toshiyaki Toyoda, ma, si sa, quando a giudicare è una giuria popolare, si tende a premiare pellicole meno impegnative.
Per quanto riguarda invece "Nippon Visions", l’idea generale è che, grazie all’alta definizione, ormai alla portata di tutti, la qualità media dei film presentati sia maggiore degli anni passati, ne è esempio lampante lo splendido About The Pink Sky di Keiichi Kobayashi, una delicata commedia naturalistica, quasi truffaudiana, girata in uno scintillante e levigatissimo bianco e nero.

Una delle (poche) cose negative di questo Festival è che è praticamente impossibile riuscire a seguire tutto, a causa della contemporaneità di molti eventi, in particolar modo ci si ritrova obbligati a dover scegliere tra "Nippon Cinema" e "Nippon Visions", ma ci rendiamo conto che si tratta di un compromesso dettato dal dover condensare così tante cose in soli 5 giorni.
Concludiamo con un appello in tedesco: "Bitte stellen Sie nächstes Jahr komfortablere Stühle zur Verfügung. Die Leute die mindestens drei Filme pro Tag sehen werden es Ihnen danken!" (Per favore, l’anno prossimo provate a mettere sedie più comode in sala. Chi guarda una media di 3 film al giorno ve ne sarà estremamente grato!)

 

I luoghi del Festival (foto di Manuela Patano)

 I film