Guida al cinema di Tsui Hark: le regie in 10 titoli + bonus


Tsui Hark, che non hai mai visto dignitosamente riconosciuti i propri meriti, è però uno dei nomi che più di ogni altro ha influenzato la tecnica cinematografica degli ultimi 40 anni. Anche a livello di fortuna critica esistono appena un pugno di libri monografici su di lui. Tutto quello che vediamo nel campo dell’azione, in un modo o nell’altro è passato dal suo insegnamento. Ha prima influenzato il cinema locale (di Hong Kong) rifondandolo, poi quello asiatico e infine quello di tutto il mondo, Hollywood inclusa. La sua impronta si è lievemente alleggerita nel momento in cui ha raggiunto il successo di pubblico iniziando a lavorare nella Cina continentale, il che si affianca all’adozione di effetti digitali che gli hanno reso possibili tutte le idee bizzarre che aveva in testa e che erano l’unico limite creativo alla sua espressione ma che ne hanno attenuato il furore e la complessità narrativa.

Questo giochino (intendo quello della lista) è stato già fatto dalla rivista francese Mad Movies nel 2019 ma citando solo scene singole e solo dei film d’azione del maestro. Noi ci atterremo all’intera filmografia ma per adesso lavorando solo sulle regie a cui affiancheremo in futuro una lista per le produzioni come già fatto con Johnnie To. Da notare come l'intera filmografia del maestro anche solo in virtù dei titoli da noi citati sia all'insegna costante di costruzione (di nuovi generi, stili e immaginari) e distruzione (degli stessi una volta giunti a saturazione per mano di terzi).

E' ovvio che dalla lista restano fuori molte, moltissime delle 47 regie, ad oggi, dirette dal maestro, in alcuni casi opere di altissima rilevanza. Ma il gioco è tutto lì. Ai nostri lettori il compito di scoprire il resto.

 

1- Dangerous Encounter - 1st Kind (1980). Dopo due straordinari film di rottura al terzo colpo Tsui dirige il suo primo capolavoro, opera traumatizzante e nichilista caduta sotto le forbici e la censura dei colonizzanti inglesi che ne ordinano il ritiro dalle sale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2- Zu: The Warriors from the Magic Mountain (1983). Altra pietra miliare dell'industria di Hong Kong. Tsui fonda una propria factory di effetti speciali e rinnova tutto l'apparato polveroso e scarsamente competitivo dell'effettistica ottica locale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3- A Better Tomorrow III (1989). Dopo aver prodotto i primi due capitoli e (ri)lanciato la carriera di John Woo, prende in mano le redini del progetto ne muta la forma, la radicalizza dirigendo un melodramma indimenticabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4- Once Upon a Time in China (1991). Mentre reinventava, producendo film a terzi, il noir, il wuxia e il fantasy, tiene per sé il kung fu movie che torna a nuova vita con questa fortunata saga.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5- Green Snake (1993). Con i guadagni dei film più commerciali, specie quelli prodotti a terzi, Tsui si getta in progetti più personali e folli. Questo è uno di quelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6- The Lovers (1994). Il punto più alto della commedia e al contempo del melodramma raggiunti da Tsui. Basato su un classico, il regista ne restituisce ad oggi la versione più intensa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7- The Blade (1995). Il capolavoro definitivo di Tsui. Dopo aver reinventato il wuxia decide di ucciderlo in quest'opera funerea, oscura e tecnicamente avanguardistica, raggiungendo vette dell'azione mai più raggiunte (né tentate) da nessuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8- Time and Tide (2000). Come in The Blade, Tsui fa la stessa cosa con il noir balistico e il risultato è un pezzo di storia della tecnica cinematografica sublime.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9- Seven Swords (2005). Presentato al Festival del Cinema di Venezia, prima capitolo di una saga mai compiuta, tagliato in fase di postproduzione, Seven Swords è una saga epica in cui Tsui porta avanti le riflessioni tecniche di The Blade verso nuovi, auspicati orizzonti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10- Triangle (2007). Film inusuale. Lo inseriamo perché caso unico di cadavre exquis cinematografico, diretto a 6 mani (o sei occhi) con Johnnie To e Ringo Lam.