The Shaw Screen


The Shaw ScreenA Preliminary Study

Finalmente Hong Kong ha cominciato a scrivere del proprio cinema, ad archiviare e a stendere una propria storia. Merito dell’“Hong Kong Film Archive” che da anni pubblica cataloghi, testi, libri, spesso in doppia lingua (cinese e inglese). In questo modo si possono così buttare tanti libracci a cui ci siamo dovuti affidare per anni e si può cominciare a leggere una storia più precisa e fedele a quello che è, ma soprattutto è stato, il grande cinema di Hong Kong.

Il sottotitolo di questo testo induce al sorriso; “A Preliminary Study” è una descrizione che potrebbe sembrare fin troppo modesta per un tomo di tali dimensioni e numero di pagine. Invece è così. Tanto è puntuale e preciso l’approfondimento portato ad ogni argomento affrontato che alla fine della lettura si avverte un assoluto bisogno di altri testi da affiancare a questo per colmare le numerosissime lacune che emergono dalla trattazione dei vari argomenti.
Come per gli altri volumi dell’HKFA ci troviamo di fronte ad un altro testo imprescindibile.
Aprono il volume 16 riproduzioni a tutta pagina e a colori di poster originali di classici degli Studios (per informazioni più approfondite sugli Shaw Brothers visitate la nostra sezione dedicata).
Si va avanti con 50 pagine dedicate alla storia degli Shaw, retrodatandosi a tutte le case di produzione precedentemente e parallelamente condotte dai vari fratelli fino alla contemporaneità. Si affrontano poi in modo assolutamente dettagliato generi, film, personaggi. Si va da The Love Eterne all’opera di Li Han-hsiang, si passa per Chang Cheh e i wuxia, fino ad arrivare ai successi degli Huangmei Diao, infine Lily Ho e Inoue Umetsugu.
Poi l’appendice; cronologia dettagliata degli Shaw Brothers, profili con un numero sconfinato di schede di attori e registi (con foto piccola) e infine la filmografia completa (con titolo, titolo cinese, anno di uscita, produzione, sceneggiatore, regista, attori e eventuali note). Chiude il volume l’indice completo di nomi e titoli.

Insomma se un testo dovesse essere perfetto, questo ne è lo stereotipo.
Da comprare senza indugio, fondamentale.