Last Ghost Standing

Voto dell'autore: 2/5

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Last Ghost StandingUn horror di Hong Kong. Già molti storceranno il naso, visto che i bei tempi andati di questo genere e le sue incredibili commistioni con altri umori sono passati. Magari alla ricerca di qualche titolo dignitoso, dopo il boom del new horror asiatico, qualcuno potrebbe approdare a questo titolo. Dopo Ring anche Hong Kong (e poteva essere altrimenti?) ha seguito il filone con risultati il più delle volte disastrosi (la brutta serie Wicked Ghost, la folle Horoscope, la saga infinita e inspiegabilmente brutta già al primo episodio di Troublesome Night) regalando raramente dei prodotti dignitosi e realmente spaventosi come i film di Soi Cheang quali New BloodHorror Hotline…the Big Head Monster, imperfetti ma suggestivi e parzialmente personali.

Last Ghost Standing rappresenta bene lo spirito di questa cinematografia ed è per questo che ci si può avvicinare alla visione in modo solo frammentario, proprio come il film, impossibile da inscatolare e impacchettare in comparti stagni.
Prima parte/ Il film sembra diretto da Wong Jing (Billy Chung è un fedele delle produzioni del regista) con uno stile ipercinetico, un abuso dello step framing e una frenesia visiva molto postmoderna. Anche un cinismo esemplare nei confronti dei personaggi lascia abbastanza basiti; il regista ci mette minuti a farci affezionare alle sue figure e pochi secondi a farle morire nel peggiore dei modi.
Parte seconda/ come il 90% degli horror di Hong Kong degli ultimi cinque anni anche questo ha come protagonista Simon Lui (anche co-sceneggiatore) ossia l’attore con la faccia e la recitazione più insopportabile dell’ex colonia. Di tanto in tanto appare Francis Ng (The Mission) ad interpretare un fantasma annoiato in abiti romantici.
Non per fare il gioco delle citazioni ma Last Ghost Standing è una continua citazione, e spesso plagio, di tanti, tantissimi altri film occidentali: DemoniDellamorte DellamoreEvil Dead 2 (La Casa 2), GremlinsCrittersLa Chiesa e una spruzzatina del locale Wicked City.
La Casa 2 di Raimi viene saccheggiata in modo imbarazzante, talvolta ricalcando le stesse inquadrature; c’è tutta la scena della mano posseduta con relativo taglio, la ragazza decapitata, la testa messa nella morsa, il corpo che va a spasso da solo, la motosega, la testa schiacciata con tanto di pezzetto (anziché un occhio un dente) catapultato in bocca ad una ragazza. Gli effetti speciali protesici sono orribili, così come le creature (ma ad Hong Kong, la soia non è mai andata d’accordo con in lattice, ormai è appurato) e sequenze horror di entità del tutto diversa vengono messe in sequenza con una incoerenza e un gusto degli opposti allucinante. Ad un brutto ghoul (ma fatto davvero male) sputa-sanguisughe, protagonista di una sequenza estenuante e di rara idiozia, fanno da contrappunto alcune parti deliranti e surreali decisamente divertenti; una ragazza strafatta cantando canzoni di Ricky Martin cavalca un mostro di merda che sputa fiumi di escrementi corrosivi e relativo inseguimento di questo infilandosi dentro le tazze del cesso del luogo. Un sosia di Jackie Chan mascherato da Ghostbuster combatte contro un demone spara fuoco mentre una testa volante azzanna il protagonista ai genitali prima e sul sedere poi senza mollare la presa.
Capodanno del 2000. Una coppia va al cinema visto che il lui dei due è il protezionista. Il cinema è infestato da spettri omicidi e inizia il massacro. Primi a cadere, la ragazza dei pop corn (e pirata audiovisiva part time) e la partner del protezionista. A lottare i demoni, lui e il boss del cinema. Altri agnelli sacrificali sono quattro giovani strafatti (tra cui troviamo Angela Tong con parrucca fucsia e Pinky Cheung) approdati al cinema per sfondarsi di canne al bagno.
Il film è davvero una cazzata di poca importanza, ma se riuscite a resistere ai continui plagi de La Casa 2, all’estenuante finale melò e al sosia di Jackie Chan, il resto è decisamente divertente.

Nota: in tutto il cinema troneggiano le locandine di 9413, il film da regista di Francis Ng, attore nel film.

Locandine: