Can’t Stop My Crazy Love for You

Voto dell'autore: 4/5

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Fred (Simon Yam), un tranquillo impiegato che lavora ai piani alti di un’azienda informatica, ha una passione viscerale, feticistica e ben oltre il fanatismo nei confronti della reporter televisiva Kitty Wong (Yvonne Hung), al punto di travestirsi come lei, costruirne una bambola che ne ricordi le fattezze e traslocare in un’abitazione non molto lontana dalla sua. Con un teleobiettivo ne osserva la vita privata, aspettando il momento giusto per proporsi. Finchè non conosce quasi per caso Charlie (Michael Wong), il di lei fidanzato: la gelosia si farà ogni giorno più insopportabile…

Nei primi anni novanta Simon Yam ha collezionato innumerevoli ruoli sopra le righe, l’uno dopo l’altro, con disarmante facilità. Ma in questo caso il personaggio da lui rappresentato è ben lontano dagli eccessi dell’omicida seriale incarnato in Dr. Lamb e dalle follie del vendicativo combattente visto in Run and Kill.

Il Fred da lui interpretato in Can’t Stop my Crazy Love for You è un personaggio terribilmente, pateticamente, penosamente umano. Nell’enorme città-stato di Hong Kong, dove un’intero star-system totalmente indipendente si autoalimenta nel raggio di poco più di un migliaio di chilometri quadri, la chimerica volontà del conoscere, toccare e, perché no, possedere la propria diva del cuore sembra quasi potersi trasformare in realtà.

Con questo pretesto, Hon Wai-Daat mette in scena la storia di un uomo apparentemente insospettabile, un vero e proprio mostro della porta accanto, i cui orrori e feticci perpetrati durante il corso del film altro non sono che un mezzo per giungere al coronamento di un sogno d’amore malsano che sembra essere perennemente lì, a portata di mano: ed è proprio questa inusuale e perpetua contiguità tra la comune borghesia e le celebrità del mondo dello spettacolo a rendere l’opera unica e figlia di una cultura dell’intrattenimento pienamente autoctona e strettamente hongkonghese, e ad esprimere con insolita potenza quella morbosa inquietudine che permea il film da capo a fondo.

Ma aldilà delle riflessioni di stampo prettamente sociale, Can’t Stop my Crazy Love for You rimane un thriller a sfondo erotico e come tale non delude, grazie anche alla già citata interpretazione di Simon Yam e all’intensità della narrazione: Hon Wai-Daat (qui accreditato come regista ma in seguito misteriosamente sparito nel limbo) gira con mestiere, permettendosi più di qualche guizzo visivo -splendido l’ultimo movimento di macchina, sullo scorrere dei titoli di coda- e supportato da uno script realizzato a sei mani da un terzetto di uomini di cinema a tutto tondo come Nam Yin (qui anche nelle vesti di produttore), Wong Wai-Choi e Chau Ting.

Non mancano violenze e bassezze di sorta, ma nel complesso si tratta di un’opera senz’altro più profonda, interessante e rappresentativa di quel che il suo lato più scopertamente eccessivo potrebbe far pensare in un primo momento.