Twist

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Danny Lee è sinonimo attoriale del poliziotto nel cinema di Hong Kong. Ma è anche sinonimo di polizieschi old school precedenti alle rivoluzioni tecniche e tecnologiche apportate dalla Film Workshop di Tsui Hark.

E' quindi esegeta -con la sua casa di produzione Magnum- di polizieschi di routine, a volte brutali, a volte inoffensivi, diretti con mano classica e anonima. E' anche in parte responsabile degli esordi di Stephen Chow proprio in alcuni polizieschi della sua scuderia. Twist invece, giungendo in una parte avanzata della storia della casa di produzione, quando tutto intorno il cinema era ormai un'altra cosa, decide di aggiungere alcune trovate altamente perturbanti alla miscela per renderla più esplosiva.

La storia in breve si risolve in un confronto tra un gruppo di poliziotti (capitanati da Danny Lee, ovviamente) e una abilissima coppia di ladri (Simon Yam e Suki Kwan) ricchissimi e irraggiungibili anche grazie al potente avvocato che possono permettersi. Il personaggio di Yam è come al solito costruito sopra le righe, dotato di un'arroganza fuori dalla media in uno stile di impatto proprio del cinema locale. Le gesta della coppia sono esplicitate all'ennesima potenza, tra amplessi di fronte ai poliziotti fino alla derisione degli stessi e del loro stato sociale. Finalmente vengono catturati e i poliziotti hanno 48 ore per farli confessare, senza però poter praticare violenze fisiche sui due che possano lasciare segni riscontrabili all'esterno del corpo.

E tutto il film è focalizzato proprio sulla seconda parte, quando iniziano le torture ingegnose verso i rapinatori per poter ottenere il giusto risultato, ovvero una confessione che si tramuti in accusa. Nel climax del film a Simon Yam sarà infilato un idrante funzionante nel retto mentre la sua compagna sarà abusata con un condom ripieno di cubetti di ghiaccio. Passando per elettroshock sul pene e trapanazioni dentarie. Film medio di riempimento per completisti, come tanto cinema di un certo genere e periodo focalizza i suoi punti di forza su alcune sequenze particolari che diventano vero e proprio paradigma del titolo.

Sebbene l'empatia dello spettatore spesso penda verso il personaggio di Yam il film non offre né buoni né cattivi ma un ventaglio di creature perdenti e violente, dal gradasso ladro, alla arrivista compagna, passando per i poliziotti di Hong Kong brutali e a quelli ancora più violenti della Cina continentale. E anche questo Twist si può guadagnare un suo spazietto nobile nel genere per via dell'idea semplice ma efficace che lo sottende e per la sua messa in scena senza limiti né pudore, probabilmente di nuovo impossibile nel cinema di tutto il resto del mondo.