Tiger On The Beat 2

Voto dell'autore: 3/5

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Tiger On The Beat 2Tiger on the Beat 2 è il terzo e ultimo film “contemporaneo”, dopo Tiger on the Beat (1988) e Aces go PLaces V - The Terracotta Hit (1989), per la regia di Liu Chia-liang. Anche se Chow Yun-fat viene rimpiazzato da Danny Lee e non vi è praticamente nessuna connessione con il primo capitolo, in sostanza cambia poco. Ancora una volta siamo nel genere dei Buddy-movie, ma Liu ci presenta un insieme schizofrenico di generi in cui da una situazione di pura commedia screwball si passa, nel giro di cinque minuti, a due scene ravvicinate di omicidio, che sembrano - per quanto assurdo possa suonare - uscite da Suspiria (1977) di Dario Argento. Solo a Hong Kong. A proposito della messa in scena, si può notare una certa cura per quanto riguarda la fotografia, improntata all’uso di colori che vanno dal rosso al blu, creando un’atmosfera piuttosto insolita per un film del genere.

Il resto è una trama standard, tanta, tanta azione, mischiata con un po’ di commedia, qualche momento bloodshed (i due Tiger on the Beat sono senz’altro i film più violenti diretti da Liu), stunt a non finire e una certa (come già nel primo film) mancanza di riguardo nei confronti del sesso femminile (alla povera Ellen Chan ne fanno passare di tutti colori). Le scene d’azione e le coreografie delle arti marziali sono, come d’abitudine, sopra la media, ma mancano i momenti memorabili che hanno reso il primo film un piccolo classico, anche se uno stunt in particolare, in cui Conan Lee salta da un ponte ad un lampione (rimanendo gravemente ferito, tanto da passare qualche settimana in ospedale), non ha nulla da invidiare a scene equivalenti nei film di Jackie Chan. Liu deve essere rimasto parecchio impressionato da Police Story (1985) e in particolare dal finale, visto come è impegnato a scaraventare gente attraverso finestre e vetrate. Tiger on the Beat 2 forse non esalta particolarmente, ma il suo dovere lo fa senza sforzi.