Legendary Weapons of China

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Tre esperti di arti marziali di scuole diverse vengono incaricati, separatamente ed a loro insaputa, di trovare ed uccidere Lui Gung, ex-membro di punta della Yi Ho Boxer Society.

Questo è quanto. Cosa, direte voi, tutto qui? Effettivamente per quanto riguarda Legendary Weapons of China è inutile dilungarsi sulla (intricata) trama. Il vero interesse sta altrove.

“It is a movie about the martial arts. If kungfu did not exist, this movie could not have been made. The martial arts here cannot be replaced with any other kind of fighting ... “
“Second it is about kungfu films. If the martial arts movie genre didn’t exist, neither would this picture. It is about the strengths and the shortcomings of kungfu motion pictures.”
“E’ un film sulle arti marziali. Se il kung fu non esistesse, questo film non si sarebbe potuto realizzare. Le arti marziali non possono essere sostituite con alcun altro tipo di combattimento …
In secondo luogo parla di film di kung fu. Se il genere non esistesse, nemmeno questo film poteva essere realizzato. Tratta dei pregi e difetti dei film di kung fu“.
Questo breve passo, tratto dall’essenziale ”From Bruce Lee to the Ninjas” (Meyers, Harlib, Palmer, Palmer, 1985), è una perfetta summa di questo capolavoro. Il regista unisce le sue conoscenze e il suo amore per le arti marziali in un film. E il titolo è tutto un programma.
Non ci troviamo di fronte ad una commedia o ad un dramma con scene di combattimento, perchè Legendary Weapons of China è un film solo ed esclusivamente sulle arti marziali. Questo è il suo unico proposito e noi non smetteremo mai di ringraziare Liu Chia-liang.
L´interesse principale di Liu é sempre stato di descrivere l´importanza nella storia cinese delle arti marziali e dei personaggi che l´hanno scritta.
Legendary Weapons of China racconta la fine di un’era, di stranieri che stanno invadendo la China. Per affrontare questa situazione, diverse scuole si uniscono per trovare un difesa contro la nuova e più letale delle minacce - l’arma da fuoco. L’unica possibilità sembra l’uso della magia, che ovviamente risulterà inutile. Un punto di non ritorno - per i protagonisti, ma anche per il genere.

Lo spettatore viene subito lanciato nella mischia. Si inizia con il solito grandioso prologo, in cui vengono introdotti i personaggi principali, poi si passa a qualche scena di over the top-gore, stile Chang Cheh, tanto per vedere che aria tira. Seguono a manetta : arti magiche, vodoo, spiritual kung fu, armi in stile ninja e le diciotto armi tradizionali della lotta cinese (di cui fa parte, va detto, anche il combattimento a mani nude). Più si procede nella storia e più il kung fu tradizionale si impone sulla magia. Questo é il secondo aspetto del film: spogliare le arti marziali da quell’alone di misticismo e magia, che all’epoca  era diventato un elemento fisso del genere.
Le scene grandiose non si contano e le incredibili coreografie lasciano a bocca aperta, facendosi sempre più furiose con il passare dei minuti, fino all’ultimo combattimento in cui i due fratelli (nel film come nella vita reale) si affrontano usando ognuna delle diciotto armi. Nessun altro regista riesce a spiegare le diverse tecniche al pubblico come Liu, nonostante la velocità e complessità delle scene d´azione.
Di rara bellezza il finale, che non vogliamo rivelare, ma che è perfettamente in linea con la filosofia del regista.
Con Legendary Weapons of China Liu praticamente chiude il suo discorso sulle arti marziali. D’altronde c’era ben poco da aggiungere dopo un capolavoro del genere, non solo per lui, ma per tutti quelli a venire. I film diretti dopo sono variazioni delle opere precedenti, ma con almeno un’altro classico a suo favore The Eight Diagram Pole Fighter.
Il film è “un affare di famiglia”. Liu dirige, scrive e interpreta il ruolo principale, oltre ad essere responsabile, come sempre, per le scene di combattimento. Del cast fanno parte, oltre ai fratelli Chia-yung (8 film) e Gordon (20 film) , due presenze fisse dei film di Liu come Kara Hui (10 film) e Hsiao Hou (12 film). Presente anche, in un ruolo comico, Alexander Fu Sheng. Il carattere e la personalità dei personaggi vengono espressi attraverso i movimenti e dalle diverse tecniche. Veri martial artists al lavoro e credetemi il risultato si vede.
Difetti ? Probabilmente no, anche se un paio di scene comiche, al limite dello slapstick, potrebbero infastidire qualche spettatore e i set della Shaw Brothers non rendono sempre giustizia al resto del film.
Aggiungiamo che, almeno per quanto riguarda il sottoscritto e credo la stragrande maggioranza degli spettatori, è impossibile scambiare la graziosa Kara Hui per un maschietto (anche se vestita da uomo), cosa che invece per i protagonisti si rivela una sorpresa.
Il film, purtroppo, non ebbe il successo meritato. Si era ormai quasi alla fine del ciclo e "la nuova onda" stava cambiando il panorama cinematografico di Hong Kong.
Legendary Weapons of China is the quintessenzial martial arts movie. It is Liu chia-liang’s best movie and possibly the best genre film ever.” (Meyers, Harlib, Palmer, Palmer, 1985)
Legendary Weapons of China è il film di arti marziali che ne rappresenta la quintessenza. Il migliore film di Liu Chia-liang e forse il miglior film del genere di sempre“.

Questo è quello che troverete nella maggior parte delle pubblicazioni anglosassoni sul genere.
Per noi personalmente viene dopo The 36th Chamber of Shaolin, ma Legendary Weapons of China è uno dei punti più alti nella carriera di Liu Chia-liang e per questo va assolutamente visto.